ROMA
“A Bordo”: a settembre a Roma il secondo Festival di Mediterranea
Mediterranea lancia il festival dal 7al 10 settembre, a Roma alla Città dell’Altra Economia. Workshop e dibattiti per parlare di migrazione e contrastare le narrazioni razziste e le strumentalizzazioni politiche dei governi. Per denunciare il decreto anti-ONG e gli accordi internazionali stipulati sulla pelle di chi migra senza nessuna garanzia
Dal 7 al 10 settembre alla Città dell’Altra Economia a Testaccio, Mediterranea, impegnata da cinque anni nelle operazioni di Search and Rescue nel Mar Mediterraneo e, dallo scorso anno, in attività di supporto ai profughi di guerra in Ucraina, organizza la seconda edizione del suo Festival annuale. Dinamopress sarà media partner del Festival.
A quasi cinque anni dalla sua prima missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo con la Mare Jonio, l’associazione Mediterranea Saving Humans organizza il suo secondo Festival annuale. Dopo la prima edizione a Napoli lo scorso anno, quest’anno è la volta di Roma, alla Città dell’Altra Economia. Il programma prevede molti ospiti nazionali ed internazionali, fra cui giornaliste/i, attiviste/i, docenti universitari/e, studiosi/e delle migrazioni e delle politiche di esternalizzazione delle frontiere (in calce il programma provvisorio del Festival). Nel corso dei workshop mattutini e dei dibattiti pomeridiani il fenomeno migratorio viene affrontato con diverse prospettive, tutte interconnesse fra loro. Dal tema delle guerre, al razzismo neanche troppo velato alla base delle politiche degli ultimi governi, agli accordi dell’Unione Europea con Libia e Tunisia che si traducono in crimini contro l’umanità e al nesso fra cambiamento climatico e migrazioni, con i paesi più poveri che già vivono in maniera più drammatica l’impatto del riscaldamento globale.
Uno degli obiettivi del Festival è quindi continuare ad alimentare un dibattito pubblico sulle migrazioni che contrasti le narrazioni razziste e le strumentalizzazioni politiche dei governi, mettendo, invece, al centro i desideri, i bisogni e le storie di chi è costretto/a a migrare, rischiando la propria vita per effetto delle politiche dell’Unione Europea e degli stati confinanti.
Uno sguardo a trecentosessanta gradi sui fenomeni migratori e sul contesto geo-politico e climatico nel quale si inseriscono che purtoppo risulta essere sempre più necessario e attuale. Il decreto anti-ONG varato dal Governo insieme alla politica di assegnazione dei porti di sbarco lontani centinaia di miglia dal luogo del soccorso rende infatti sempre più difficile (se non impossibile) le operazioni di salvataggio delle ONG attive nel Mar Mediterraneo proprio in un periodo in cui il numero delle persone pronte a rischiare la traversata raggiunge picchi record. Inoltre, proprio in questi giorni la premier Meloni è in missione in Tunisia insieme alla Presidente UE Von der Leyen e al premier dimissionario olandese Rutte, per “stringere accordi” con il Presidente tunisino Saied. Tradotto vuol dire garantire flusso di denaro UE nelle casse vuote del Governo tunisino, in cambio di un “controllo più stringente delle frontiere”. Come Saied intenda attuare la sua parte dell’accordo è attualità di questi ultimi giorni, con la deportazione forzata di migranti sub-sahariani nei deserti ai confini con l’Algeria e la Libia. Senza acqua con temperature ben al di sopra dei quaranta gradi.
Di fronte a questa situazione, il Festival di Mediterranea è un’occasione importante per individuare traiettorie comuni di opposizione a queste politiche. Per questo motivo, Dinamopress sarà al fianco di Mediterranea come media partner del Festival.
PROGRAMMA
Giovedì 7 settembre
Non si può morire di speranza (12.30): Cardinale Matteo Maria Zuppi
Punto stampa (17.00): Presentazione “A Bordo!”
La mafia libica. I rapporti con le autorità europee e i crimini contro l’umanità (18.00): Don Mattia Ferrari (Mediterranea) Marco Damilano Observatoire sur le genre en crise – Tripoli Nello Scavo (Avvenire) Annalisa Girardi (Fanpage)
Spettacoli, proiezioni, concerti e dj set (21.15): Prima proiezione del documentario “The years we have been nowhere” Split
Venerdì 8 settembre
Giornalismo e migrazioni. Come cambiare la narrativa (11.00): Annalisa Camilli (Internazionale) Sara Creta (Lighthouse Report) Federico Alagna (Jacobin Italia) Syed Hasnain (UNIRE) Scomodo
Richiedenti asilo e afrodiscendenti all’interno del contesto italiano, quali forme di razzismo e di privilegio? (11.00): Black Lives Matter – Roma Tatiana Montella (avvocata)
Mediterranea in Ucraina. Contesti di guerra e pratiche di soccorso civile (15.00): Kristyna Senchenko (Insight) Larissa Kotoskova (Mediatrice MedCare) Laura Marmorale (Mediterranea) Danny Castiglione (Mediterranea) Vanessa Guidi (Mediterranea) Raffaele Luise (L’Osservatore Romano)
Crisi climatica e migrazioni. Alleanze per non estinguerci (18.00): Riccardo Bottazzo (Melting Pot Europa) Adriano Biondi (Fanpage)
Spettacoli, proiezioni, concerti e dj set (21.00): C’è figa? Play The Ritmo
Sabato 9 settembre
Civil Fleet. La cooperazione del mare (10.00): Organizzazioni del soccorso civile in mare
Borderland Europe. La solidarietà in transito (16.00): Federico Rahola (Università di Genova) Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo Leon Blanchaert (Mediterranea)
L’Unione Europea tra esternalizzazione delle frontiere e violazioni dei diritti umani (16.00): Enrica Rigo (Clinica legale – Roma Tre) Francesca Cancellaro (Avvocata Iuventa) Edgardo Maria Iozia (Melitea-Abolish Frontex) Sarita Fratini (Josi & Loni Project) Melting Pot Europa
Libia e Tunisia: i due guardiani della Fortezza Europa (18.00): Luca Casarini (Mediterranea) David Yambio (Refugees in Libya) Hela Kanakane (Alarm Phone – Tunisia) Valentina Zagaria (Central European University)
Spettacoli, proiezioni, concerti e dj set (21.00): Punkreas
Domenica 10 settembre
Assemblea dellǝ sociǝ (10.00)
Pranzo sociale (14.00)
Spettacoli, proiezioni, concerti e dj set (18.30): “… e poi si discute” (mostra d’arte fruibile durante tutto il festival) Orchestra di Piazza Vittorio
Foto di copertina di Mediterranea