ROMA

Se i nostri oppressori ci attaccano, vuol dire che abbiamo colto nel segno

I leader dei due principali partiti della destra italiana, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, si sono scatenati contro la “frocessione” dell’Holy Vagina di piazza Sempione a Roma definendola “offensiva”. Eppure quanto è offensiva la normazione sessuale che sperimentiamo quotidianamente?

La destra si è scatenata contro la “Holy Vagina” che abbiamo messo in scena domenica 7 marzo per le strade di Montesacro e a Piazza Sempione, portando in giro una vulva di cartapesta e materiale informativo sui consultoridi zona, dati su femminicidi e obiezione di coscienza, sui posti di lavoro persi dalle donne durante la pandemia, dati sull’omofobia e sui centri antiviolenza. Un momento di avvicinamento alla giornata di sciopero e lotta dell’8 marzo, ma anche una risposta all’aggressione di un gruppo integralista cattolico al nostro territorio e alle dichiarazioni omofobe del parroco di Piazza Sempione.

I leader dei due principali partiti della destra italiana, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, hanno postato le immagini della manifestazione, parlando la prima di “processione choc delle femministe”, il secondo di “processione di “femministe” (???) con un’immagine che lascio a voi giudicare”.

 

La nostra manifestazione è diventata così una questione di rilevanza ben oltre i confini locali, dandoci l’occasione per qualche ulteriore riflessione e di raccontare che tra gli spiacevoli effetti dei post social dei leader di Fratelli d’Italia e Lega ci sono state una valanga di insulti e minacce per lə attivistə visibili nelle foto.

 

Matteo Salvini sostiene che «le donne meritano ben altre paladine. Che pena…», mentre Giorgia Meloni si chiede se «qualcuno si sente rappresentato da questi personaggi che fanno della blasfemia e del cattivo gusto una bandiera?». Quello che proprio non va giù alla destra più o meno fascista e clericale è che le donne, chi ha un orientamento sessuale diverso dall’eterosessualità o chi non si riconosce nella famiglia “tradizionale”, si organizzi e pretenda di manifestare usando le parole e la simbologia che preferisce.

 

Immagine di Ilaria Turini

 

Salvini, uno degli uomini politici più in vista e potenti d’Italia che ha fatto delle esternazioni sessiste la sua cifra, vuole dire alle donne quale paladine devono scegliersi, mentre Meloni non si rende conto che le milioni di donne che hanno manifestato e scioperato l’8 marzo in tutto il mondo, si sentono probabilmente più rappresentante da chi ha sfilato in frocessione che dalla destra più retriva, anche quando è rappresentata da una donna.

 

Intanto, mentre Meloni si scagliava contro le nostrə attivistə, si faceva prima firmataria dell’ennesima mozione pro-vita e antiabortista in consiglio comunale a Roma, l’ennesimo attacco alla 194 e all’autodeterminazione delle donne.

 

A chi si è sentito “disturbato” dall’esposizione di una vulva di cartapesta, a chi è rimasto “choccato” da una vulva santa con aureola, rispondiamo che siamo noi tutti giorni offesə e aggreditə dalla normazione sessuale, dalla vostra morale bigotta, dall’imposizione di una famiglia che si vuole “naturale”, che la strada per la liberazione dei nostri corpi e per poter vivere liberamente come più ci aggrada i nostri affetti è ancora lunga ma continueremo a percorrerla. Non ci interessa far dispiacere qualcuno nel nostro cammino, in particolare i nostri nemici e i nostri oppressori.

 

Immagine di copertina: elaborazione da una foto di Ilaria Turini