ITALIA

25 maggio: in piazza per consultori e aborto

Il movimento transfemminista chiama un mese di mobilitazioni in tutta Italia che culmineranno nel 22 maggio, anniversario della legge 194, e nel 25 maggio, giornata nazionale in difesa dei consultori e della salute pubblica

A 46 anni dall’approvazione della legge 194 il diritto all’aborto in Italia fa passi da gigante, ma all’indietro.
Complice è la retorica antiscelta delle forze al governo, che con zelo si dedicano alla costante erosione di questo diritto, pur rassicurandoci che la legge in questione non verrà modificata. La pratica costituzionale ci insegna, però, che in molti casi non è sufficiente che l’ordinamento preveda una legge perché questa venga effettivamente applicata, soprattutto quando si tratta di norme che regolamentano i diritti sessuali e riproduttivi delle donne e delle persone gestanti. Non c’è stata, infatti, nessuna modifica della 194, ma i dati ci dicono che In Italia il tasso di obiezione di coscienza, nel complesso, sfiora il 70% (raggiungendo il 100% in alcune regioni), rendendo questa norma in molti casi inattuata. Nessuno tocca la legge ma intanto un senatore di turno propone una norma per conferire personalità giuridica al feto, circostanza questa che finirebbe inevitabilmente per assimilare aborto e l’omicidio.

In apparenza la 194 è salva, ma il governo usa i soldi del PNRR per spalancare le porte dei consultori alle associazioni antiscelta (più comunemente conosciuti come provita, quegli stessi movimenti che nel 1981 proposero un referendum quasi totalmente abrogativo della legge 194), al fine di dissuadere le persone che scelgono di ricorrere all’interruzione di gravidanza.

La situazione dei consultori è già critica da diverso tempo: negli ultimi mesi sono aumentate chiusure e sgomberi, a spese di quelle e quei cittadini che  avrebbero pieno diritto a un’assistenza sanitaria pubblica e gratuita. Diversi anche i casi di depotenziamento e snaturamento di questi importanti presidi in case della salute (praticamente ambulatori le cui modalità di funzionamento rimangono ancora avvolte da una cortina di fumo). Infine, quei consultori che resistono ai colpi di scure delle nuove amministrazioni regionali, vengono via via ridotti a soli – benché preziosissimi – servizi di assistenza alla maternità, con buona pace dei percorsi a sostegno della salute sessuale e riproduttiva più in generale.  

In questo panorama desolante, la rete nazionale consultori e consultorie e Non una di Meno hanno indetto un maggio di mobilitazioni a difesa dei consultori e del diritto a un aborto sicuro,  libero e gratuito. Le mobilitazioni culmineranno nelle manifestazioni di piazza del 25 maggio, in diverse città italiane.

Questo il comunicato congiunto della rete consultori e del movimento transfemminista:

I CONSULTORI SONO NOSTRI

Il 23 aprile scorso, in Senato è passato l’emendamento al DL 19/2024 che prevede e rafforza l’accesso delle associazioni antiabortiste nei consultori inserendoli nella ripartizione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resistenza (PNRR) che riguarda il finanziamento della sanità territoriale.

È l’ennesimo attacco ai diritti e ai corpi delle donne, delle persone trans e non binarie, l’ennesimo tentativo di strumentalizzare le retoriche antiabortiste per controllare le nascite. 

Secondo la Legge 194 del 22 maggio 1978, il consultorio e la struttura socio-sanitaria, nel rispetto «della dignità e della riservatezza» della persona, deve procedere con tutti gli accertamenti medici necessari e valutare con la stessa la possibile risoluzione delle cause per cui richiede l’IVG. È chiaro quindi che il «coinvolgimento di soggetti del terzo settore» con «qualificata esperienza nel sostegno alla maternità» è superfluo e fuori luogo: la legge specifica un iter ben preciso da seguire e l’affiancamento di professionisti qualificati. Purtroppo le strutture di settore spesso sono carenti per questioni economiche, dati i continui tagli alla sanità. In questo quadro pertanto è vergognoso che FDI voglia trasformare i consultori in succursali dei centri antiabortisti.

Questo emendamento, oltre a rappresentare un uso improprio dei fondi del PNRR – come sottolineato anche dalla Commissione europea per gli Affari economici e finanziari – non apporta alcun miglioramento alla sanità pubblica, ma tenta di rinforzare il legame già esistente tra i vertici del governo e le associazioni antiabortiste fondamentaliste.

Il movimento transfemminista chiama un mese di mobilitazioni in tutta Italia che culmineranno nel 22 maggio, anniversario della legge 194, e nel 25 maggio, giornata nazionale in difesa dei consultori e della salute pubblica.

SUL MIO CORPO DECIDO IO 

L’immagine di coperina è tratta dal profilo Facebook di Non una di meno Roma

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