ROMA
Roma, in sella contro la devastazione ambientale e sociale
La Rete Ecosistemica Romana lancia una mobilitazione per sostenere e rilanciare le tante lotte ecologiste in città, dove il consumo di suolo e la devastazione ambientale avanzano con il beneplacito di Gualtieri, al pari di chi lo ha preceduto.
I conflitti ecologisti si mettono in rete per resistere in modo più efficace
Sabato 22 giugno la Rete Ecosistemica Romana lancia una pedalata critica e resistente attraverso i luoghi dei conflitti ambientali e ecologisti di questa città.
L’iniziativa partirà alle 10.00 da via Sommariva 49, nei pressi del Pratone di Torre Spaccata. Nell’appello di convocazione si dice «Il 22 giugno una pedalata “ecosistemica” attraverserà luoghi e vertenze che resistono alle logiche estrattiviste e predatorie portate avanti nella nostra città e nei nostri territori. […] Nel ritrovarci, rumoros*, colorat* e ribell*, rivendicheremo uno stop immediato al consumo di suolo e alla cementificazione dei territori, l’acqua come bene comune, casa salute e ambiente per tutt*».
La pedalata nasce come primo momento di mobilitazione all’interno del percorso che la rete sta portando avanti dall’inizio di questo 2024, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra i soggetti che a diverso titolo criticano fortemente le politiche ambientali del Comune di Roma e della Regione Lazio, evidenziandone le incongruenze, le mancanze, e la grave dipendenza nei confronti di poteri forti ed interessi privati
Sono numerosi gli esempi che si possono fare in tal senso. Tra i più eclatanti – che saranno pertanto toccati dalle tappe della biciclettata – c’è il progetto di edificazione nel Pratone di Torre Spaccata, una delle poche zone verdi di Roma Est che il Comune vuole dare in pasto alla lobby del mattone, da sempre egemone nella capitale. Altrettanto grave è il progetto dello Stadio di Pietralata, che di recente ha subito uno stop giudiziario. Il comune insiste nel voler portare avanti un’opera che ha dei tratti grotteschi, cioè uno stadio di calcio costruito su di area verde intatta e davanti a un ospedale importante come il Pertini. Pur di farlo e di accontentare gli interessi affaristici della AS Roma si vogliono abbattere 14 ettari di bosco.
Non da meno grave è il progetto di utilizzo dell’area dell’Ex-Snia prospiciente il Lago Bullicante di Largo Preneste. Attualmente il progetto della giunta regionale per quello spazio prevede o un polo universitario o un’area per il settore logistico, mentre da quasi 30 anni i comitati si battono perché l’area sia dichiarata monumento naturale e perché sia protetta da interessi speculativi. Va poi ricordato l’inceneritore, ossia l’opera tramite la quale Gualtieri vuole “risolvere” nel modo più dannoso il cosiddetto problema dei rifiuti della capitale permettendo introiti stellari per Acea che sarà general contractor. Non da ultimo va menzionato il progetto del porto di Fiumicino, al quale da anni i comitati e collettivi del litorale si oppongono per il suo impatto in un ecosistema estremamente fragile oltre che per il suo costo in termini di inquinamento e di promozione di un modello di turismo devastante.
La pedalata del 22 giugno passerà per tutti questi luoghi di resistenza e conflitto, concludendosi in serata al Bilancione di Fiumicino. Durante l’itinerario si farà tappa anche al consultorio di Quarticciolo e all’occupazione abitativa del Quattro Stelle, per ribadire che diritti sociali e diritti ambientali non sono contrapposti, ma che anzi proprio attraverso il recupero di edifici abbandonati come il Quattro Stelle e la promozione di reti di cura e di solidarietà nelle periferie come quella portato avanti da Quarticciolo Ribelle, si resiste anche alla devastazione ambientale del territorio.
L’iniziativa vuole essere la rappresentazione plastica del filo rosso che unisce e potenzia queste lotte e questi conflitti e – nell’intenzione di chi promuove – può essere un primo passo verso un fronte più solido ed efficace.
Alcune settimane fa, la rete aveva lavorato assieme per produrre un documento di critica strutturale al Piano Clima del Comune di Roma. Con tale piano, presentato dalla Amministrazione in primavera, il Comune elenca le misure che intende adottare per mitigare e contenere gli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia in un articolato documento presentato al Comune la rete afferma che «la strategia è stata scritta con modalità e contenuti altamente discutibili. Non c’è stato alcun lavoro di coinvolgimento di associazioni, collettivi e delle tante parti della società civile che lavorano su tematiche ecologiste. Si è parlato di partecipazione aperta alla cittadinanza ma ci sono stati solo alcuni incontri poco pubblicizzati, in orari non agevoli e con un’interazione con il pubblico molto limitata. La strategia è poi estremamente lacunosa: non propone soluzioni concrete per contrastare il consumo di suolo né prospetta una gestione della risorsa idrica che tuteli le acque e i territori né menziona le tante progettualità che vanno in direzione opposta a quello che il Piano dichiara.
Come può infatti un Comune adattarsi al clima che cambia e allo stesso tempo permettere la cementificazione del Pratone di Torre Spaccata, il disboscamento di ettari di verde per lo stadio a Pietralata o la costruzione dell’inceneritore a Santa Palomba? L’impressione è che l’unica tutela sia quella del “business as usual”, del turismo di massa e della messa a profitto di ogni angolo di territorio»
L’iniziativa di sabato 22 pertanto si inserisce in un percorso avviato che è più che mai necessario che prosegua nei prossimi mesi, che per molte di queste vertenze saranno cruciali.
La pedalata verrá presentata giovedì 20 giugno all’interno di questa iniziativa ad Acrobax, a cura di Lea Berta Caceres.
Foto tratte dalle pagine delle realtà coinvolte nell’iniziativa
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