MONDO

Eleonora Privitera

Un anno di resistenza: NYC in marcia per Palestina e Libano

Per le strade di Manhattan a New York City sabato 5 ottobre 20.000 persone hanno sfilato contro il genocidio in Palestina e Libano per chiedere un embargo sulle armi, un cessate il fuoco, la fine dell’assedio su Gaza e la liberazione totale della Palestina

Sabato 5 ottobre, New York City è stata teatro di una significativa manifestazione in occasione dell’International day of Action. Migliaia di persone si sono unite per commemorare un anno di lotta contro il genocidio in Palestina e Libano. La marcia ha visto la partecipazione di circa 20.000 persone, una potente dimostrazione di solidarietà che ha risuonato per le strade di Manhattan con cori come: «Hands Off Palestine! Hands off Lebanon!».

La manifestazione si inserisce in un’onda più ampia di proteste pianificate nei prossimi giorni in tutta la città. Luoghi emblematici come Wall Street, City Hall, Union Square, Grand Central, Times Square e Columbus Circle sono stati scelti come punti focali, dove attivisti si concentreranno per far sentire la propria voce.

Durante la marcia, i partecipanti hanno chiesto un embargo sulle armi, un cessate il fuoco, la fine dell’assedio su Gaza e la liberazione totale della Palestina. Determinati e appassionati, i manifestanti hanno promesso di continuare la loro lotta «fino a quando ogni centimetro di Palestina non sarà libero». Tra i gruppi presenti c’era “Within Our Lifetime” , un’organizzazione comunitaria guidata da palestinesi attiva a New York dal 2015. Hanno invitato le persone a «Inondare New York City per la Palestina» il 7 ottobre, esortando i sostenitori a scendere in strada e a solidarizzare con Gaza, evidenziando la resistenza in corso dal 1948.

Il clima alla marcia era caratterizzato da un mix di rabbia e determinazione. Il “New York City Chapter of the Palestinian Youth Movement” , un altro gruppo attivista, ha espresso un forte senso di impegno e resilienza: «Questo è stato un anno di agitazione, in cui abbiamo onorato i nostri martiri e mobilitato migliaia di persone attraverso le strade di New York. È stato un anno segnato da un rinnovato senso di urgenza nel nostro movimento per la Palestina, con molte lezioni apprese attraverso la lotta collettiva, lo studio e l’organizzazione», ha dichiarato il gruppo.

L’anniversario rappresenta un momento toccante per molti, mentre si ricordano le migliaia di vite perse nell’ultimo anno, nonostante gli sforzi di pace che non hanno portato risultati. I manifestanti hanno espresso un forte senso di unità e una convinzione profonda che la lotta per la liberazione debba continuare, indipendentemente dalle difficoltà. «La lotta è lunga, ma prosegue senza sosta. Sappiamo che non possiamo mai abbandonare la Palestina, perché se lo facciamo, abbandoniamo noi stessi», è un sentimento condiviso da molti nella folla.

La marcia di oggi è stata parte di una chiamata all’azione internazionale, con organizzazioni palestinesi in tutta Nord America e Europa unite per segnare un anno di quello che descrivono come genocidio e resistenza. Dalla «pancia della bestia», come hanno detto gli organizzatori, i manifestanti si sono radunati a New York City e oltre, determinati a richiamare l’attenzione sul conflitto in corso e sulla situazione del popolo palestinese.

Mentre le proteste continuano, il messaggio degli attivisti è chiaro: rimarranno in strada, chiedendo la fine della violenza e lavorando per la liberazione totale della Palestina e del Libano. Le manifestazioni di questo fine settimana servono a ricordare che, anche di fronte a enormi sfide, la lotta per la giustizia e la libertà persiste.

Tutte le immagini sono di Eleonora Privitera

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