TERRITORI
Manifestazione No Muos: tagliate le reti, lacrimogeni sul corteo
Il 2 ottobre si è tenuta a Niscemi la manifestazione nazionale No Muos: oltre un migliaio di manifestanti si sono avvicinati alla base americana e hanno tagliato le reti.
Per il 2 ottobre il movimento No Muos aveva indetto da settimane una manifestazione nazionale a Niscemi per ribadire la contrarietà della comunità che abita quelle terre alla costruzione della base militare americana. Una struttura di guerra strategia per le nuove campagne militari nel mediterraneo, costruita inoltre senza alcun rispetto per il territorio e per la salute nella Riserva della Sughereta, dove dovrebbe vigere l’inedificabilità assoluta. Una regola che gli Stati Uniti d’America, con l’appoggio del governo italiano, ovviamente non hanno avuto alcun interesse a rispettare.
La manifestazione No Muos è stata larga e partecipata e ha visto un gran numero di persone sfidare il divieto della questura che imponeva di non avvicinarsi alla base americana. Si parte dal presidio di Contrada Ulmo, l’area smantellata dagli operai del comune, qualche settimana fa, che esisteva ormai da anni ed era divenuto uno spazio liberato e comune del movimento, al centro della riserva naturale e a poche centinaia di metri dalla base militare. Gli operai del comune di Niscemi questa estate, entrati senza avvisare, hanno smontato i gazebo presenti al presidio, demolendo si fatto una delle due strutture presenti al presidio. Da li il corteo comincia a muoversi, in testa uno striscione ricorda i 129 rinvii a giudizio per la prima invasione di massa della base militare americana del 9 agosto 2013. Una parte del corteo, giunta in prossimità delle reti, si è staccata ed è andata a tagliarla tra il plauso generale. La polizia ha risposto con un lancio di lacrimogeni. Ricompattatasi, la manifestazione è proseguita e, poco dopo, è avvenuto un altro taglio delle reti, a cui la polizia ha risposto ancora una volta lanciando lacrimogeni sul corteo, pieno di studenti medi, bambini e famiglie di Niscemi e dei comuni limitrofi, così come di attivisti contro la guerra e in difesa dei territori che da anni sostengono la lotta da tutto il nostro paese.
La galleria fotografica a cura di Francesco D?Amore per Dinamopress
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Nonostante il divieto della questura di proseguire oltre il cancello uno, la manifestazione ha invaso le colline, rifiutando l’imposizione delle forze dell’ordinee tornando ad appropriarsi della libertà di manifestare, a seguito delle denunce e delle misure cautelari che, in particolare durante l’ultimo anno, hanno colpito centinaia di attivisti. Assieme alla mobilitazione, continua la battaglia olegale contro le autorizzazioni della grande opera militare, e pochi giorni prima del corteo sono state pubblicate le memorie della difesa legale del Coordinamento dei Comitati No Muos.
Con questa manifestazione il movimento No Muos ha dimostrato di essere pronto a ripartire nella battaglia contro la guerra e contro la devastazione del proprio territorio avallata dal governo. Si è trattato della prima grande manifestazione, a parte la mobilitazione popolare spontanea del 21 agosto, dopo il dissequestro del cantiere da parte del Tribunale di Catania. In tanti sembrano non essere disposti a fare alcun passo indietro per la salvaguardia delle loro terre e della loro salute, e risuona ancora con forza tra gli alberi della sughereta e attorno alle reti il canto delle mamme e degli studenti medi che urlano “Avanti contro il Muos fino alla vittoria”.
• Maxiprocesso No Muos: la guerra in casa
• Il Tribunale di Catania ordina il dissequestro del cantiere
• La diretta multimediale del corteo
• le memorie della difesa legale
Foto di copertina e galleria fotografica a cura di Francesco D’Amore, che ringraziamo per aver messo a disposizione di dinamopress le sue foto.