MONDO
Quel piccolo asilo di Cape Town
Little Champions Preschool è un’asilo che si trova a Makhaza una della zone di Khayelitsha, una township, a circa 25 km a sud-est di Città del Capo, nel Western Cape. Fondato nel 2021 oggi conta 50 bambin3. Chiedono un aiuto per acquistare una cucina per garantire la colazioni all3 bambin3 che si trovano già in situazione di povertà, peggiorata dal load shedding
Da maggio a settembre i venti sono gelidi e la situazione, con le interruzioni di energia elettrica si fa davvero insostenibile. Nella Little Champions Preschool, la piccola scuola dell’infanzia dell’enorme township di Città del Capo, spesso non si riesce più a garantire la colazione dei bambini che arrivano a scuola al mattino senza aver mangiato nulla. Serve subito un impianto a gas ma le zone più povere ne sono sprovviste.
Quella scuola lo merita? Giudicate voi: «Crediamo che il gioco sia il modo migliore per i bambini imparare e crescere. Ecco perché offriamo una varietà di attività basate sul gioco che incoraggiano la creatività, il pensiero critico e la risoluzione dei problemi». Le maestre offrono una varietà di attività di apprendimento, dal gioco pratico a lezioni più strutturate, anche in accordo con l’età dei bambini, con un programma di attività e un ambiente educativo impegnato a stimolare la curiosità e l’intelletto dei bambini, ma senza tralasciare il divertimento. Dicono le maestre «l’apprendimento non può avvenire senza gioia», in coerenza con l’intendimento pedagogico di bell hooks.
Khayelitsha Township, Cape Town, South Africa. Immagine da Openverse di Dave Govoni
Khayelitsha é una township, il nome delle baraccopoli Sudafricane, a circa 25 km a sud-est di Città del Capo, nel Western Cape. È la seconda più grande township nera del Sud Africa, dopo Soweto a Johannesburg.
Creata nel 1983, in pieno apartheid, dall’allora ministro della cooperazione e dello sviluppo, Piet Koornhof, che aveva deciso di destinare ai residenti “legali” della Penisola del Capo, ossia coloro che risiedevano nell’area da almeno 10 anni, 3220 ettari a cui venne dato il nome di Khayelitsha, o “nuova casa” in lingua Xhosa. Insieme ai residenti ‘legali’ – principalmente neri – vennero traferiti anche parte degli abitanti dei Cape Flats, un altrettanto famoso insediamento informale nelle periferie di Città del Capo destinato alla comunità coloured.
Le comunità designate come coloured discendono principalmente dal popolo Khoisan che originariamente abitava le parti occidentali del Sud Africa, dagli schiavi asiatici e africani portati al Capo fin dai primi anni della colonia, dai coloni europei e da altri africani.
Costruita secondo il principio della segregazione razziale imposto dell’allora governo, continua rispecchiando l’estrema diseguaglianza economico sociale del paese dopo 20 anni dalla fine dell’apartheid.
Il piano iniziale era quello di creare quattro città, ciascuna con 30.000 residenti in case di mattoni, la cui parte doveva essere di proprietà privata. Tuttora Khayelitsha è un mix di case in muratura e shacks – circa il 70% dei domicili anche se il numero delle case in muratura è in crescita – e uno su tre dei suoi abitanti deve camminare per 200m o più per accedere all’acqua. Secondo il censo del 2011, i dati del censo del 2022 non sono disponibili online, il numero degli abitanti di Khayelitsha è di 391,749 ubicati in una superficie di 38,71 km², la densità abitativa è di 10,120/km², 98,6% della popolazione è nera, 90,6% di lingua Xhosa.
Per quanto ci siano molte controversie sui dati demografici di Khayelitsha, con alcune affermazioni imprecise secondo cui è abitata da 1 milione e 2,4 milioni di persone, un termine di paragone – e indice di diseguaglianza – che può essere dato senza dubbi è che la municipalità di Cape Town conta – nello stesso censo – 433,688 abitanti in una superficie di 400.3 km² con una densità di 1,083/km². Un rapporto di 1:10. Khayelitsha è una delle aree più povere di Città del Capo, con un reddito medio per famiglia di R20.000 (US$ 1.872) all’anno, rispetto alla media cittadina di R40.000 (US$ 3.743). Circa la metà delle 118.000 famiglie vive in abitazioni informali.
Asilo ‘Little Champions Preschool’. Immagine di Laura Burocco
L’asilo ‘Little Champions Preschool’ si trova a Makhaza, una delle aree di più recente costruzione costituita principalmente da insediamenti informali, case RDP (Reconstruction and Development Program, una politica socio-economica attuata dal governo del presidente Nelson Mandela nel 1994), e baracche in metallo.
Fondato da Nandipha Sithole insieme alla sua socia Thandokazi Ntende nel maggio del 2021 l’asilo localizzato in una piccola casa in muratura composta da 3 stanze, una cucina, bagno e cortile cintato esterno, ospita bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni ed è gestito dalle due socie insieme alla cuoca e responsabile per le pulizie, Lulama, e le maestre Stacy e Nicole insieme a Thando mentre Nandi si occupa della parte amministrativa e gestionale.
All’inizio non è stato facile vista la grande offerta di asili privati improvvisati da donne di ogni età nell’area. Ma ora lo sforzo di queste donne e la loro passione per l’educazione primaria non è passato inosservato alle famiglie dei bambini, e alla fine è stato ricompensato: al momento hanno 50 bambini.
I bambini arrivano a scuola molto presto al mattino, alcuni prima delle 7, ed escono tra le 16 e le 17 secondo la disponibilità dei loro famigliari. L’asilo funziona dalle 6 del mattino alle 6 di sera. Molti dei genitori sono disoccupati e dipendono da contributi sociali per pagare le rette scolastiche. Molte sono madri singole.
In questa situazione di povertà il load shedding peggiora ulteriormente la situazione. Spesso a cause della interruzione di rifornimento elettrico neppure la scuola riesce a garantire la colazione dei bambini che arrivano a scuola al mattino senza aver mangiato nulla. La cucina dell’asilo ha infatti un fornello elettrico, cosa molto comune in Sudafrica, dove la maggior parte delle cucine è servita da piastre elettriche. Questo significa che nelle ore di load shedding non si può cucinare e spesso queste ore sono tra le 2 e le 6 e tra le 8 e le 10 del mattino e tra le 12 e 14 influendo sulla colazione e sul pranzo.
Cucina Asilo ‘Little Champions Preschool’. Immagine di Laura Burocco
Nandi e Thando lavoravano insieme come insegnanti alla scuola primaria di Kuils River, una cittadina vicina a Città del Capo. Insieme hanno avuto l’idea di aprire il loro asilo. Ma Nandi da sempre sognava di dedicarsi alla educazione infantile, vorrebbe iscriversi al programma di laurea in studi sulla disabilità offerto dalla Università di Cape Town, ritenendo che ci sia una forte carenza di programmi educativi per bambini disabili a Khaylitsha.
La Little Winners Preschool riflette le idee delle sue fondatrici. «Crediamo che il gioco sia il modo migliore per i bambini imparare e crescere. Ecco perché offriamo una varietà di attività basate sul gioco che incoraggiano la creatività, il pensiero critico e la risoluzione dei problemi». Le maestre offrono una varietà di attività di apprendimento, dal gioco pratico a lezioni più strutturate, anche in accordo con l’età dei bambini, con un programma di attività e un ambiente educativo impegnato a stimolare la curiosità e l’intelletto dei bambini, ma senza tralasciare il divertimento. Dicono le maestre «l’apprendimento non può avvenire senza gioia», in coerenza con l’intendimento pedagogico di bell hooks.
Le attività inoltre sono pienamente comprovate non solo da una attivissima pagina Facebook, ma anche dai numerosi ‘lavoretti’ che i bambini costruiscono e portano a casa ai genitori. Grazie alla grande capacitá di articolazione delle due fondatrici l’asilo inoltre pretende organizzare gite fuori i confini di Khaylitsha, come la prima, realizzata al giardino botanico nazionale di Kirstenbosch, a maggio di quest’anno.
Per quanto dentro al contesto Italiano, posso apparire banalmente una gita scolastica, in Sudafrica, dove l’eredità della segregazione territoriale è ancora estremamente presente, portare dei bambini fuori dal contesto deprivato in cui vivono, dargli accesso a “un altro” mondo, apparentemente a loro non concesso, significa stimolare la fiducia in se stessi, la propria autostima.
In un ambiente particolarmente privo di risorse materiali ed intellettuali l’esperienza di convivenza e di crescita diaria in un ambiente come questo, in cui si pone al centro la curiosità, lo stimolo intellettuale e il rinforzo delle proprie capacità, può rappresentare un differenziale sullo sviluppo della vita adulta di questi bambini.
La Little Champions Preschool’ ha bisogno di un piccolo aiuto per potere acquistare un fornello a gas e le attrezzature per garantire il lavoro di manodopera per la costruzione di un ripostiglio esterno alla casa dove poter tenere la bombola a gas e le tubature per collegare il rifornimento elettrico in sicurezza. Il periodo invernale a Città del Capo è particolarmente freddo e piovoso. Qui il preventinvo di circa mille euro : Preventivo-spese-cucina-e-bombole_ITLIANO.
La città è uno dei punti estremi a sud, tra i più vicini al polo sud, e le temperature invernali rispecchiano questa vicinanza. Particolarmente ventosa, con un vento gelido. Il periodo invernale dura tra maggio e settembre, in questo periodo il riscaldamento dell’asilo dipende anch’esso da stufette elettriche e a gas.
Un’altra ragione per preferire il rifornimento a gas è il costo della elettricità pre-pagata. Corrispondendo alla contraddizione interna di questo paese, le zone più povere, o gli immobili più antichi, non hanno un sistema di intubazione del gas e quindi le cucine hanno le piastre elettriche, come si diceva prima. Costando molto di più. L’elettricità è fornita attraverso un sistema come quello di una carta telefonica in Italia. Si acquista credito e si carica in un contatore e si va a consumo. Finito quello non c’è più energia elettrica. Il più poveri sono quindi quelli che pagano prezzi più alti.
Appello
Vorremmo aiutare la ‘Little Champions Preschool’ ad affrontare questo inverno, che il load shedding rende ancora più duro, presentando i preventivi dei lavori e dei rifornimento del gas per i mesi invernali nella speranza che possiate contribuire con ogni valore. Ricordando che al cambio euro – rand sudafricano, ogni euro fa la differenza.
Per aiutarci a raccogliere le donazioni necessarie per acquistare la cucina a gas e il materiale per equipaggiarla abbiamo a disposizione il conto corrente dell’Associazione Reorient odv che si è resa disponibile alla raccolta fondi e a girare il ricavato all’asilo
Associazione Reorient Odv
Iban: IT81I0501803200000015070600
Banca Popolare Etica
Casusale per la donazione ” Cucina a gas per asilo Cape Town”
Articolo originariamente pubblicato su Comune.info
Immagine di copertina di