EUROPA
Il lato spietato della Costa azzurra
Se per molti la Costa Azzurra rappresenta una splendida meta turistica per altri è invece sinonimo di violenze e abusi. In una ricerca recentemente pubblicata un resoconto delle violazioni ai danni dei migranti alla frontiera da parte della polizia francese
Con l’idilliaca cornice del mare azzurro da una parte e delle imponenti montagne dall’altra, la Costa Azzurra rappresenta per migliaia di turisti una meta d’eccellenza. Per altre migliaia di persone è un luogo di abusi e violenze. Nella cittadina costiera di Mentone, al confine con l’Italia, la polizia francese mette in atto una serie di pratiche illegali – racial profiling, violenze, furti e detenzioni – per respingere i migranti che provano ad entrare in Francia.
«Se non fai resistenza, i poliziotti prendono i tuoi dati e ti lasciano andare. Altrimenti ti insultano e ti picchiano», racconta così un cittadino sudanese la sua esperienza alla frontiera – comune a quella di tanti altri migranti, in particolare provenienti da Senegal, Gambia, Guinea, Mali. Da tempo associazioni, ONG e attivisti, denunciano le violazioni in quest’area di confine. Lo stesso Controllore francese dei luoghi di privazione della libertà riconosce che «le condizioni in cui vengono respinti i migranti impediscono loro di esercitare i propri diritti».
Con la ricerca ‘ The brutal side of the French Riviera’, l’ufficio belga della Fondazione Rosa Luxemburg ha recentemente illustrato la situazione attuale. I dati del Ministero dell’Interno, forniti a seguito della richiesta di accesso agli atti avanzata dalle ricercatrici del lavoro, Anna Dotti e Serena Chiodo, insieme all’associazione A Buon Diritto, confermano la gravità della situazione: «Il numero complessivo delle persone respinte dalla frontiera francese attraverso il valico di Ventimiglia è di 16.808 nel 2019 e 2,295 nel 2020 – dato aggiornato al 13 marzo». Come riportato nella ricerca, tra le persone respinte molte hanno procedimenti di riconoscimento della protezione aperti in Francia, cosa che non ferma la polizia francese. Lo stesso vale per i minorenni: anche loro vengono rimandati in Italia, in aperta violazione del diritto internazionale. Oltre ai respingimenti la polizia francese mette in atto anche detenzioni arbitrarie all’interno di container di lamiera, così come furti di documenti e telefoni. Chi denuncia la situazione e cerca di aiutare i migranti finisce spesso in tribunale.
La ricerca descrive in modo dettagliato la situazione raccogliendo le voci dei migranti e degli altri attori europei coinvolti da vicino, con uno sguardo d’insieme alle politiche europee sulle migrazioni e agli accordi in merito tra Italia e Francia. ‘The brutal side of the French riviera’ è disponibile sul sito della fondazione Rosa Luxemburg – in inglese e nelle traduzioni in italiano, spagnolo, tedesco e francese.
Immagini tratte dal sito della Fondazione Rosa Luxemburg