ITALIA
Firenze scende in piazza per il Rojava e per Lorenzo Orso
«Il giorno X è arrivato: saremo tempesta» recitava uno degli striscioni portati in corteo alla manifestazione fiorentina in difesa del Rojava di giovedì 10 ottobre. Il richiamo è alle ultime parole di Lorenzo Orsetti, il fiorentino 33enne caduto in battaglia il 18 marzo di quest’anno combattendo al fianco dei curdi dell’YPG («Ogni tempesta comincia con una singola goccia. Cercate di essere voi quella goccia»). «Saremo tempesta». Come a dire: ci siamo, compagno Orso, abbiamo imparato la tua lezione, abbiamo raccolto la tua eredità. Non sei morto invano.
E, infatti, sono scese in piazza un migliaio di gocce. Il concentramento era alle 18 in piazza Santa Maria Novella; il corteo ha poi percorso il Lungarno Vespucci sullo sfondo di un tramonto incrociato, in direzione del Consolato americano, per protestare contro gli Stati Uniti, rei di avere abbandonato nelle mani della Turchia di Erdogan chi ha sconfitto l’ISIS.
Il giorno prima su Repubblica Firenze era stata pubblicata una lettera aperta alla città di Firenze, firmata dalla famiglia di Lorenzo (Alessandro, Annalisa e Chiara), per esortare le persone a manifestare e a non abbandonare la rivoluzione del Rojava: «Questa aggressione militare turca – si legge nella lettera – si può ancora fermare, se c’è una mobilitazione generale. Vi chiediamo: se abbiamo pianto per Lorenzo riconoscendo la bellezza del suo gesto davvero non vogliamo fare nulla per impedire questa nuova guerra? Abbiamo ancora voglia di scendere in piazza, protestare, gridare il nostro sdegno e la nostra rabbia indicando i mandanti e le colpe, mostrando la nostra voglia di un mondo più giusto e umano? Il Comune di Firenze prenderà posizione? E la Regione Toscana? Tutto serve per fermare questa aggressione e serve ora. […] Non facciamolo morire nuovamente, facendo morire gli ideali e la causa per la quale si è sacrificato. Lorenzo ci ha mostrato che nessuna causa è così lontana e così estranea alla nostra vita e che spesso è questione di scelte.».
La risposta della città, in meno di quarantotto ore, è stata massiccia e immediata: la manifestazione era stata infatti convocata martedì sera, ancora prima dell’intervento militare turco, durante una riunione, partecipatissima dell’assemblea fiorentina del Coordinamento Toscana per il Kurdistan.
Anche le istituzioni hanno raccolto l’appello: il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso la propria vicinanza a chi protesta e lunedì incontrerà i familiari di Orso, mentre il Comune di Firenze ha deciso di manifestare la propria solidarietà al popolo curdo illuminando di rosso tutte le porte d’ingresso della città.
La mobilitazione, però, è soltanto iniziata. Questi sono i prossimi appuntamenti su Firenze:
– Sabato 12 ottobre dalle 17:00 in piazza del Carmine, manifestazione in concomitanza con tutte le manifestazioni internazionali: Il giorno X è arrivato – Rise Up For Rojava.
– Lunedì 14 ottobre, alle 18.00, presidio della comunità curda davanti a Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria. All’interno del palazzo si svolgerà un Consiglio comunale speciale, durante il quale verranno consegnate a Richard Gere le chiavi della città per premiare il suo impegno umanitario in difesa dei migranti.
– Mercoledì 16 ottobre, alle 18.30, riunione regionale per organizzare un grande corteo di tutta la Toscana.
Per rimanere sempre aggiornati su tutte le iniziative a Firenze e in Toscana, c’è la pagina del Coordinamento Toscana per il Kurdistan.
Immagine di copertina di Sara Ligutti