EUROPA
Atene. Le voci dal meeting #Antifa
Vi proponiamo otto videointerviste registrate ad Atene durante il Meeting antifascista europeo, una grande occasione di incontro con molte realtà di movimento di tutta Europa ed in particolare dell’est europeo e dei Balcani. Per comprendere conflitti e trasformazioni dello spazio europeo e costruire connessioni, discorsi e percorsi comuni contro austerità e neoliberismo, simili momenti di incontro e dibattito sono fondamentali. Proponiamo quindi le interviste che abbiamo realizzato durante il meeting, una sorta di percorso multimediale che attraversa la tre giorni, per restituire il più possbilie la complessità e la ricchezza delle differenti esperienze che hanno dato vita al meeting. Ascoltiamo direttamente dalle voci degli attivisti e dei militanti, protagonisti di esperienze di lotta e di di auto-organizzazione, considerazioni sulla tre giorni e riflessioni attorno alle prospettive delle lotte a venire.
Intervista a Minel, collettivo antifa di Sarajevo, Bosnia-Erzegovina
Minel racconta il grande movimento anti-nazionalista e anti-capitalista scoppiato pochi mesi fa in Bosnia. Migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere giustizia e diritti sociali contro le politiche di austerità, arrivando anche a mettere in campo espressioni di protesta radicali (diversi palazzi governativi sono stati date alle fiamme). Nonostante la campagna di terrore messa in atto da media e partiti, le lotte di piazza stanno continuando con Plenum, un’esperienza assembleare di democrazia diretta.
Intervista a Nassim del Diktyo, Atene, Grecia.
Con Nassimi ci immergiamo nel meeting, chiedendogli delle considerazioni sul workshop “Migranti e fortezza Europa” tenutosi durante la tre giorni. L’incontro tematico ha visto coinvolte numerose realtà europee che hanno discusso la situazione in modo molto approfondito analizzando flussi migratori e nuovo razzismo nella crisi. La costruzione di muri contro i rifugiati, i CIE, le tragedie da Lampedusa a Farmakonisi, segnalano l’esigenza di un’agenda di movimento antifascista e antirazzista che si coordini insieme ai movimenti dei migranti per combattere la “Fortezza Europa” e aprire le frontiere a partire da solidarietà, mutualismo e conflitti sociali contro il neoliberismo.
Intervista ad Achilleas, centro sociale Nosotros del movimento Alpha Kappa, Atene, Grecia.
AK è un movimento antiautoritario che si disloca in molte città della Grecia e che ad Atene ha sede nel centro sociale Nosotros, nel quartiere di Exarchia. Achilleas parla della situazione in Grecia, che è cambiata non solo rispetto alla crisi economica, ma anche relativamente al fenomeno di Alba Dorata. Uscire dalla crisi vuol dire cambiare il modo di pensare attraverso le lotte ed immediatamente costruire connessioni transnazionali dei conflitti sociali antifascisti e anticapitalisti.
Intervista a Natalka, attivista del Direct students action e Visual culture center di Kiev, Ucraina.
Natalka ha lavorato come traduttrice per la stampa estera in Maidan durante la protesta. La piazza è ancora occupata, e specifica in questa intervista che nella protesta non hanno partecipato solo i nazisti, che, anzi, hanno rappresentato solo una piccola parte. La protesta è stata, ed in parte è ancora, di massa: i nazisti sono ovviamente un problema enorme, controllano solo i palazzi nella piazza di Maidan, che però, nonostante sia la piazza principale, rappresenta solo una parte della grande mobilitazione che si sta dando in tutta la città. Dalla sua esperienza diretta di attivista di sinistra nella piazza di Maidan, alcune considerazioni sulla rivolta ucraina.
Intervista a Yannis, Ums Ganze di Colonia, Germania (parte del network antiautoritario Beyond Europe)
Ums Ganze! è un network tedesco organizzato in dieci città, interno all’esperienza della coalizione di Blockupy, con forti relazioni nello spazio europeo con gruppi antiautoritari e antinazionalisti. Yannis ci racconta la costruzione del percorso attorno al network Beyond Europe, nato lo scorso anno, punto di partenza per condividere esperienza e analisi politica con altri gruppi europei, ma anche per essere connessi nelle lotte, nelle pratiche quotidiane e nelle strade a partire dalle prossime mobilitazioni della settimana di solidarietà lanciata da Blockupy.
Intervista a Mira del centro sociale Adelante, Sofia, Bulgaria.
La retorica nazionalista sta tornando con prepotenza in Bulgaria, non solo nelle strade, ma anche e soprattutto a livello istituzionale: nel paese, infatti, come d’altronde accade anche nel resto dell’Europa, i partiti sia di destra che di sinistra portano comunemente avanti discorsi razzisti e xenofobi per sviare l’attenzione della società dalla crisi economica al “problema” dei migranti. Quello che movimenti e centri sociali stanno cercando di fare è connettere le lotte non solo a livello nazionale, ma anche sul livello europeo, per combattere in maniera più efficace questo sistema.
Intervista a Lidya dell’Antifa Network di Zagabria, Croazia.
L’Antifa Network è la prima organizzazione antifascista nata nel 2003 in Croazia, un paese in cui è molto forte l’influenza sia dei partiti di destra che della Chiesa, che molto spesso operano in sintonia. Con l’entrata della Croazia nell’Unione Europea il neoliberalismo ha iniziato a far sentire la sua stretta finanziaria e autoritaria, in particolare relativamente al peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Per questo anche da Zagabria si sta cercando di costruire spazi di connessione e di coordinamento, anche a livello europeo, tra le varie lotte.
Intervista a Teo dei Giovani di Syriza, Atene, Grecia.
Intervistato sulla situazione dei naofascisti in Grecia, Teo racconta come soprattutto nelle scuole la situazione sia problematica, come con Alba Dorata la situazione sia diventata più difficile soprattutto da quando sono entrati in Parlamento. Dopo l’omicidio di Pavlos Fissas, assassinato da alcuni membri di Alba Dorata, il movimento antifascista è però cresciuto a dismisura, connettendo tantissime persone. Con questo meeting si vogliono coordinare lotte ed esperienze comuni a livello europeo, per poi dare vita a delle giornate di mobilitazione che vedano protagoniste tutte le città europee immaginando nuove propsettive di lotte comuni.