MOVIMENTO
Abbiamo un piano verso il 25 novembre e oltre!
Presentato ieri in diverse città, tra cui Roma, Milano, Bologna, Torino, Bergamo, Bari, il Piano Femminista contro la violenza maschile sulle donne e tutte le forme di violenza di genere. Scarica il Piano e la Sintesi del Piano.
A Roma, in centinaia si sono trovate ieri, 21 novembre, presso la Casa Internazionale delle Donne, luogo simbolo del femminismo internazionale, a rischio di sfratto da parte del Comune. Un luogo unico in Europa che da oltre trent’anni rappresenta un punto di riferimento delle donne italiane e migranti. Ed è stata scelta proprio quella sede per rimarcare l’importanza degli spazi femministi nella città.
Dopo un anno che ha visto al lavoro decine di assemblee cittadine, 5 assemblee nazionali e 9 tavoli tematici, la piattaforma politica e strategica costruita dal basso dal movimento Non Una Di Meno ha presentato il Piano in vista della manifestazione nazionale del 25 novembre a Roma.
Proposte rivendicative molto avanzate, in cui la violenza di genere e dei generi è affrontata come un fenomeno strutturale che tocca tutti gli ambiti delle nostre esistenze, e non può essere eliminata aumentando le pene dei reati o con approcci emergenziali. È stata valorizzata, al contrario, l’esperienza dei Centri antiviolenza nati e cresciuti come spazi di donne, laici e femministi.
Un Piano che si configura già come un’alternativa solida sia sul piano teorico che sul piano operativo, rispetto alle iniziative governative come il Quadro strategico nazionale sulla violenza contro le donne, i cui principi sono di fatto contraddetti dalle scelte politiche già compiute o di prossima attuazione.
Il Piano è stato portato a termine con modalità partecipative e inclusive al contrario, ad esempio dei documenti finali prodotti dall’Osservatorio nazionale contro la violenza che non sono stati condivisi con le associazioni componenti l’Osservatorio stesso, e i cui contenuti non sono stati resi pubblici.
Questo 25 novembre il Piano verrà ristampato e distribuito anche in quella giornata. La marea continuerà a portare nelle strade e nelle piazze corpi e rivendicazioni inondando di nuovo la città di Roma, per lanciare un messaggio chiaro: non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza maschile e di genere in tutte le sue forme.