OccupyGezi: il messaggio di Slavoj Žižek
“Ora siamo parte della stessa lotta globale!”
Anche se innescate da una questione locale apparentemente modesta della protezione di un parco nel centro di Istanbul minacciato dalla distruzione commerciale, le proteste in corso in Turchia, ovviamente, si riferiscono ad un malessere molto più profondo. Il fatto che queste lotte esplodano in un paese largamente percepito come modello di ‘islamismo moderato’, con un’economia in forte espansione, sono un indicatore chiave di ciò che provoca questo malessere: la prospettiva di coniugare l’economia neoliberista devastante con l’autoritarismo religioso-nazionalista. La vittima di questi due processi è una sola: la società civile indipendente, con il suo spirito di solidarietà e la tolleranza culturale, che costituisce la spina dorsale della salute morale di una nazione. Come tali, le proteste sono una prova vivente che il libero mercato non implica libertà sociale, ma può coesistere benissimo con politiche autoritarie. Questo è il motivo per cui le proteste sono parte della stessa agitazione globale che sta scuotendo l’ordine costituito in tutto il mondo. Tutte le persone che hanno a cuore la libertà e l’emancipazione dovrebbe quindi dire al popolo turco: benvenuti! Ora siamo parte della stessa lotta globale! Spagna, Svezia, Grecia, Turchia … Solo se combattiamo insieme abbiamo una possibilità!”