EUROPA
Blockupy Europe. Ritorno a Francoforte
BCE preparati, stiamo arrivando: il prossimo 31 maggio e 1 giugno i movimenti tornano nel cuore della bestia.
Sempre il 1 giugno, dal Portogallo l’invito a mobilitarsi contro la Troika. Arrendetevi, siete circondati!
Dai confini della crisi al centro del potere
Appello internazionale alla partecipazione a Blockupy 2013 e alle altre lotte contro la Troika
Ovunque resistiamo e ci ribelliamo contro la crisi e la sua governance, ovunque sostenia- mo con forza i conflitti e le lotte vive, e da ciò vogliamo ripartire per costruire la trama di una Europa costituita dal basso.
L’Europa in cui viviamo oggi, ben distante dai pensieri nobili del passato, è stata costituita dall’alto, in un processo costretto nella cornice dell’ideologia neoliberista da patti e accordi intergovernativi che tradiscono la necessità cogente di compiacere i mercati finanziari e i grandi capitali. Il risultato è la concentrazione di potere nelle mani di pochi istituzioni che sono espressio- ne diretta dei governi che fingono di essere i nostri.
Coinvolgimento ed espressione diretti delle persone sulla costituzione Europea sono stati evitati il più possibile, e ancor più lo saranno in futuro quando, come esplicitamente previsto, i parlamenti nazionali verranno semplicemente “informati” delle decisioni migliori da prendere paese per paese.
Il governo che la Troika impone è brutale e violento, basato sull’austerità imposta sulle no- stre vite, sulla privatizzazione dei beni comuni, sui tagli alla spesa e alla solidarietà sociale, su un soffocante controllo e una barbara oppressione dei migranti.
Non c’è alcun compromesso possibile con il potere che sta determinando e guidando la governance dell’Europa e della crisi.
L’unica via d’uscita possibile è che sorga dal basso una opposizione sociale diretta, diffusa e autonoma, che non solo gridi la sua rabbia la governance, la crisi e i suoi protagonisti ma che anche costruisca conflitti efficaci e alternative del comune ad ogni livello, territoria- le ed europeo.
Crediamo sia il tempo, nell’autonomia di tutti i movimenti, di tessere ed organizzare una rete di lotte che resista e che sia capace di riconquistare ciò di cui veniamo derubati: reddito garantito e solidarietà sociale, diritto all’abitare, accesso ai beni comuni come l’acqua, l’energia e trasporti, saperi di alto profilo, diritti sociali e del lavoro, libertà di movimento e la possibilità stessa di vivere con dignità e in libertà.
In questo modo noi intendiamo “Blockupy Europe”: ricostuire la nostra Europa dal basso, attraverso le lotte vive e i conflitti aperti, virali e “mutanti”, pratiche sociali che possano essere inventate, replicate e adottate da tutte e tutti.
L’Europa che immaginiamo non è quella angusta dei confini geografici imposti dai processi istituzionali. Noi pensiamo ad una Europa realmente Euro-Mediterranea, definita dai tratti comuni delle lotte differenti che avvengono contro la medesima imposizione brutale e violenta del neoliberismo. La nostra è una nuova topografia delle lotte, e guardiamo a noi come ai Balcani, all’Europa dell’Est come all’area del sud mediterraneo, considerando le “primavere arabe” come parte viva del processo costituente che cerchiamo.
Tutti, ovunque, viviamo ai margini dell’Europa neoliberale: la nostra vita è la crisi, e noi siamo costantemente spinti al margine della disperazione.
Non abbiamo intenzione di sopportare oltre. Vogliamo riprenderci la nostra vita, la nostra dignità, il nostro futuro, perché una vita senza futuro è meno di niente.
Rivolgiamo quindi un appello all’Europa a cui guardiamo, a chi sta lottando e a chi vuole lottare, a chi vuol calpestare i re e marciare verso il centro del potere perché non si possa raccontare che tutto va bene, perché non vi siano solo l’acquiescenza o la disperazione, perché sia evidente che i conflitti vivono ovunque e si stanno ora coalizzando in una nuova Europa.
Noi saremo a Francoforte, il 31 maggio ed il 1 giugno, prendendo parte alle azioni, al bloc- co delle BCE e alla manifestazione.
Saremo a Francoforte per dare forza e corpo, in migliaia e migliaia, alla lotta contro la crisi, la Troika, contro coloro che hanno determinato questa Europa che non è la nostra e che non vogliamo.
Devono andarsene tutti coloro che vogliono privare tutti noi di ciò che rende la vita bella, di ciò di cui abbiamo bisogno, ciò che vogliamo, ciò che ci meritiamo.
Que se vayan todos!
Con amore, rabbia, dignità
Save the Dates:
ci incontreremo
nella settimana di mobilitazioni intorno al 15M
a Francoforte per BLOCKUPY (31 maggio, 1 giugno)
per la giornata di proteste internazionali promossa da “people united against the troika”/ “que se lixe a troika” il 1 giugno
ad Atene, all’AlterSummit (7-9 giugno)
Sempre e ovunque nei conflitti: Blockupy Europe!
Assemblea internazionale di preparazione a Blockupy. Francoforte, 27 aprile 2013.
Blockupy Deportation Airport. Tra le azioni previste il 31 maggio Francoforte, il blocco del principale hub delle deportazioni in Europa.
A seguire l’appello per costruire l’azione. Traduzione a cura di Globalproject. Vai alla versione inglese sul sito di Blockupy.
Francoforte è uno dei centri del regime di crisi europeo. Uno dei più famosi prodotti che la Germania esporta – le politiche di austerità – parte per l’Europa e il mondo intero proprio da qui. Al tempo stesso Francoforte è uno dei crocevia del regime razzista della frontiera e della deportazione. L’aereporto di Rhein-Main, parte fondamentale di Francoforte Cittàù Globale, è il principale aeroporto per le deportazioni e il cuore pulsante del network europeo delle deportazioni. Da qui rifugiati e migranti vengono trasportati direttamente verso povertà, discriminazione, persecuzioni politiche e guerra. Queste misure obbligatorie sono organizzare dalla Polizia federale Tedesca (ex Polizia di Frontiera della Germania, che si vanta delle proprie “competenze interculturali”. L’agenzia europea di frontiera Frontex coordina le operazione a livello transnazionale. Negli ultimi anni Frontex si è fatta conoscere per il suo comportamento omicida verso i rifugiati: centinaia di loro hanno perso la vita nel Mar mediterraneo e in altri confini estrerni dell’Europa, mentre tentavano di trovare protezione e una vita migliore in Europa.
Circa un terzo di tutte le deportazioni da Francoforte sono effettuate verso paesi membri dell’Europa orientale e meridionale, così definiti “paesi terzi sicuri”. Il principio è possibile grazie al Regolamento di Dublino II, in base al quale il primo paese in cui il rifugiato ha fatto ingresso è lo Stato competente all’esame della richiesta d’asilo. Inoltre il sistema europeo di controllo e deportazione è coordinato attraverso il regolamento di Dublino. In questo contesto la Germania può quindi sigillare le proprie frontiere verso i richiedenti asilo, mentre i paesi alle periferie dell’UE bloccano ogni rotta di accesso per i rifugiati, con tecnologie che sono nella maggir parte comprate dalla Germania. Il programma della Troika, con la riduzione del deficit e la spinta alla privatizzazione, aumenta l’impoverimento sociale dei paesi in quella zona. Il discorso razzista contro i rifugiati, migranti e nomadi si intensifica in tutta l’Europa, Lo sfruttamento capitalista e l’esclusione razziale sono le due facce della stessa medaglia delle politiche autoritarie, parte della stessa forma di società disumana.
L’Aeroporto di Francoforte è dunque un nodo altamente qualificato di un sistema che esclude coloro per cui lo stato nazionale non ha interesse. E’ un luogo in cui le contraddizioni di questo sistema sono visibili apertamente: mentre lottiamo contro le deportazioni, i lavoratori dell’aeroporto protestano contro la riduzione dei salari, il lavoro a tempo determinato e la mancanza del salario minimo. Queste persone, che vivono nella povertà nonostante abbiano trovato un lavoro nel paese che trae profitto della crisi, resistono. Inoltre, gli attivisti ambientale protestano contro il continuo peggioranto della qualità della vita nella regione a causa dei profitti di Fraport AG, la compagnia privata dei trasportoi che gestisce l’aeroporto.
Connettiamo le battaglie contro la crisi con le azioni anti razziste! Dopo il blocco della Banca Centrale Europea tutti all’aeroporto!
Venerdì 31 maggio 2013, ore 13.
Terminal 1 Aeroporto di Francoforte
Tutti i materiali e gli aggiornamenti utili su: blockupy-frankfurt.org
Per maggiori informazioni sull’architettura di Blockupy 2013, vedi in particolare [EN]: “Overall vision for the actions and blockades on Friday May 31st in the financial district of Frankfurt and beyond…”