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MONDO
Argentina, piazze piene il 24 marzo per il “Nunca Más” contro Milei
Una moltitudinaria manifestazione per l’anniversario numero 49 del golpe civico-ecclesiastico-militare. Le parole di Gianluigi Gurgigno e le immagini della manifestazione nelle fotografie di Laura Giménez di Barricada Tv
Lo scorso lunedì 24 marzo, per il 49esimo anniversario del golpe civico-militare-ecclesiastico del 1976, ancora una volta, come ogni anni ormai da decenni, una immensa mobilitazione ha attraversato le città argentine, con una moltitudinaria manifestazione a Buenos Aires fino a Plaza de Mayo, accompagnando le Madres, le Abuelas e le organizzazioni per i diritti umani, per la prima volta dopo tanti anni in un corteo unitario contro “il fascismo e la miseria pianificata” (come Rodolfo Walsh aveva definito il piano economico della dittatura, che ben si adatta all’attuale governo argentino).
«C’era voglia di occupare le strade in modo contundente e allo stesso tempo festoso, rimarcando, oltre alle istanze proprie del 24 di marzo, anche quella necessità di esprimersi attraverso la mobilitazione di piazza che ultimamente. viene purtroppo sempre più violentemente repressa»: racconta Gianluigi Gurgigno, di Barricada Tv.

Due settimane fa, la durissima repressione del corteo dei pensionati e delle pensionate del 12 marzo, sostenuto dalle tifoserie di decine di squadre di calcio argentine, con centinaia di arresti e di feriti, tra cui la pensionata Beatriz Blanco, 87 anni, ferita gravemente da un poliziotto, e il giovane fotogiornalista Pablo Grillo, ancora in ospedale con la prognosi riservata, dopo essere stato colpito in testa da un lacrimogeno sparato dalla polizia.
Il mercoledì successivo decine di migliaia di persone erano scese in piazza a sostegno della lotta dei pensionati e delle pensionate, ripudiando l’azione repressiva del governo e della ministra Bullrich. In questo clima, mentre il governo continua ad attaccare le conquiste sociali e politiche di decenni di lotte per i diritti umani e contro le responsabilità della dittatura e dei suoi complici civili, militari ed ecclesiastici, la mobilitazione del 24 marzo ha assunto ancora una volta un ruolo decisivo in Argentina e oltre, nella lotta contro i fascismi di ieri e di oggi.
«Il 24 marzo è la giornata di riaffermazione della memoria e della partecipazione civile», continua Gianluigi, fotografo e gionalista indipendente, collaboratore di dinamopress, «ma penso che il corteo di quest’anno abbia assunto un valore ancora più potente, viste le aperte rivendicazioni dei crimini della dittatura (ormai non possiamo più parlare di solo negazionismo) espresse candidamente dal governo e da una parte della società».
Tra le varie questioni, un attacco politico da parte del governo contro le organizzazioni per i diritti umani e le politiche pubbliche in Argentina, che da alcuni decenni sono all’avanguardia nel mondo per quanto riguarda la denuncia nelle strade, nelle piazze e nelle aule di tribunale dei crimini genocidi della dittatura militare, il cui piano economico prosegue oggi con l’attuale governo di estrema destra neoliberista.

Ricordiamo alcuni numeri, pubblicati dalla Universidad Nacional Guillermo Brown de Adrogué: la dittatura aprì 340 centri clandestini di detenzione, desapareciendo 30.000 oppositori politici, sindacalisti, studenti e studentesse, militanti di diverse organizzazioni, moltiplicando per sei il debito pubblico, accumulando tra il 1976 e il 1983 un’inflazione di oltre il 500 %, aumentando il tasso di povertà dal 4,4% al 37,4%, oltre al crimine dei bambini e delle bambine figli/e di desaparecidos appropriate, oltre 490, dalle famiglie legate alla dittatura militare, di cui fino ad ora solamente 138 hanno recuperato la loro identità, grazie alla lotta delle Abuelas de Plaza de Mayo e delle organizzazioni per i diritti umani, oggi sotto attacco del governo Milei, e della vicepresidente Villaruel, vicina ai militari genocidi che difende come avvocata.

«Era importante esserci , questa volta non solo per ricordare e denunciare il golpe militare, ma per far sentire la propria voce oggi, in un presente segnato da un forte revisionismo da parte di un governo anti-democratico. E la partecipazione è stata veramente impressionante» conclude Gianluigi. Come possiamo vedere nelle bellissime fotografie della manifestazione a cura della fotogiornalista indipendente Laura Giménez di Barricada Tv che pubblichiamo in questo articolo.


Immagine di copertina e nella galleria di Laura Giménez di Barricada Tv, televisione comunitaria argentina, che ringraziamo per la gentile concessione.
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