ROMA
Roma: la polizia sgombera i senza casa, la politica tace
Dopo ore di resistenza sui tetti, finisce con 11 arresti l’ennesimo sgombero nella capitale. La polizia contro i senza casa a difesa della rendita, mentre la politica tace. E chi tace si sa, acconsente.
Undici arresti e trentasette denunce. Questo il bilancio dello sgombero avvenuto ieri mattina in via Quintavalle a Cinecittà. Uomini, donne e bambini hanno resistito per ore sul tetto prima dell’irruzione degli agenti in tenuta antisommossa che hanno picchiato, terrorizzato e minacciato i senza casa organizzatisi con i movimenti per il diritto all’abitare.
La questura di Roma difende la rendita immobiliare e calpesta i diritti di circa sessanta famiglie, che in quelli uffici vuoti avevano trovato una casa da quattro anni. Persone buttate in mezzo alla strada nessuna soluzione alternativa, nel silenzio assordante delle istituzioni che ormai è diventato la norma. Ancora una volta si aspetta la metà d’agosto per entrare in azione nella speranza di trovare meno resistenza possibile.
Unico segno di vita dell’amministrazione una macchina dell’assessorato alle politiche sociali, con funzionari venuti a proporre la divisione delle famiglie e qualche posto letto per minori e le loro mamme. Per il resto il vuoto pneumatico. Nella capitale dell’emergenza abitativa, dove le case senza gente e la gente senza casa sono la norma, si lascia che a parlare siano ancora una volta i manganelli, mentre il piano casa della Regione Lazio rimane lettera morta.
In serata gli occupanti di via Quintavalle hanno invaso la chiesa dei XII Apostoli di fronte la Prefettura, per poi dare via ad un corteo notturno nelle vie del centro di Roma.