COMMONS

Ri Maflow vuole vivere

Appello internazionale a sostegno della fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio, Milano.

La crisi economica ha prodotto stravolgimenti sociali e perdite di posti di lavoro in tutto il mondo, distruggendo piani, prospettive e aspettative di milioni di uomini e donne. Le risposte date fino a questo momento sono state insignificanti da un punto di vista sociale e vantaggiose solo per i profitti del grande capitale finanziario senza alcuna ripercussione positiva sull’economia reale.

A queste politiche sono in tanti finora ad essersi opposti: dalle mobilitazioni delle varie Occupy negli Stati Uniti, alle lotte degli operai nel sud-est asiatico, dei contadini in Africa e in America Latina, degli studenti in Quebec, dei movimenti in difesa dei diritti degli immigrati, di coloro che si battono per l’abolizione del debito, delle donne e di tutti coloro senza diritti.

In piena solidarietà con un movimento internazionale, finora insufficiente a spezzare la gestione capitalistica della crisi, ma pur sempre generoso, si colloca l’esperienza della Ri-Maflow in Italia. La Ri-Maflow è una cooperativa di operai e operaie di Trezzano sul Naviglio, a Milano, fino al 2012 sede della Maflow che contava utili, commesse, stabilimenti in tutto il mondo. Alla sua chiusura, gli operai non si sono arresi, hanno deciso di occupare lo stabilimento, iniziando una nuova storia, fatta di autogestione e democrazia. Hanno alzato lo sguardo verso le esperienze delle Fabbriche Recuperate Argentine o del Movimento dei Sem Terra brasiliani. “Occupare, resistere e produrre” è diventato anche il loro motto.

In un anno e mezzo molto è stato fatto: i capannoni dismessi sono tornati a funzionare, è stata realizzata la Città dell’Altra Economia, è nato un mercato alternativo, corsi culturali e di spettacolo ma anche uno spazio di distribuzione “Fuori mercato” in collaborazione con SoS Rosarno, l’esperienza calabrese in grado di strappare i migranti allo sfruttamento della produzione di arance.

Dove qualcuno aveva scritto la parola fine, gli operai e le operaie, insieme ai giovani e alle giovani precarie hanno creato socialità. Questa storia, però, oggi vuole e deve compiere un passo in più. Realizzare l’obiettivo ambizioso di passare alla produzione per conquistare un salario pieno per tutte e tutti nel corso del 2015. Per questo ha avviato una campagna di solidarietà con l’obiettivo minimo, ma prezioso, di acquistare un impianto per la produzione e la distribuzione di aria compressa indispensabile per azionare tutti i macchinari. Non sfugge a nessuno la valenza politica che un tale successo avrebbe non solo per quegli operai ma anche per una prospettiva di autogestione e uscita dalla crisi dalla parte dei diritti di chi lavora, contro le prerogative del capitale.

Per questo riteniamo utile e giusto sostenere questa campagna. Come studiosi e studiose, artisti e artiste, militanti politici sociali, operatori e operatrici del mondo dell’informazione, semplici cittadini e cittadine vogliamo spendere la nostra parola per dire che

RI-MAFLOW VUOLE VIVERE!

Sono possibili adesioni individuali e collettive all’appello, sottoscrivendo un contributo alla piattaforma produzioni dal basso (un contributo anche piccolo è vivamente consigliato) e inviando una mail a rimaflowvuolevivere@gmail.com.

Chi volesse realizzare iniziative sul proprio territorio e richiedere materiali e video può scrivere sempre a rimaflowvuolevivere@gmail.com.

Chi preferisce fare direttamente un bonifico bancario può farlo a: Associazione occupy Maflow, IBAN: IT93S0501801600000000158008 c/o Banca Etica, causale: DONAZIONE RIMAFLOW VUOLE VIVERE.

More info su communianet.org

SOlidarietà in video dall’America Latina:

PRIMI FIRMATARI DELL’APPELLO

– Joao Pedro Stedile, Movimento Sem Terra, Rio Grande do Sul, Brasile

– Ken Loach, regista, Londra, Gran Bretagna

– Frei Betto, teologo della liberazione, San Paolo, Brasile

– Themba Chauke, Landless People Movement – Via Campesina, Sudafrica

– Andrés Ruggeri, Programma facoltà aperta, Università di Buenos Aires, Argentina

– Plácido Peñarrieta, CHILAVERT Artes Gráficas y Red Gráfica Cooperativa, Buenos Aires, Argentina

– Gladis e María del Valle, Hotel BAUEN, Buenos Aires, Argentina

– Silvia Díaz, Cooperativa LA CACEROLA y FACTA, Buenos Aires, Argentina

– Juan Martín Pereyra, Cooperativa Restaurant LOS CHANCHITOS, Buenos Aires, Argentina

– Daniel Zakuski, Universidad de los Trabajadores, IMPA, Buenos Aires Argentina

– Patricia Acha, coop. LA YUMBA, Buenos Aires, Argentina

– Pedro Sánchez e Fernando Rodriguez, Coop.TEXTILES PIGUE’ Buenos Aires, Argentina

– Enrique Iriarte, Coop. 19 DE DICIEMBRE, Buenos Aires, Argentina

– Osvaldo da Costa Neto, Fábrica FLASKO’, San Paolo, Brasile

– FRALIB, ex Unilever, fabbrica recuperata, Marsiglia, Francia

– Mondeggi Bene Comune, Fattoria senza padroni, Firenze, Italia

– OZ-Officine Zero, fabbrica recuperata, Roma, Italia

– Socrate, casa per migranti e Associazione Solidaria-Netzanet, Bari, Italia

– S.O.S Rosarno, produttori e braccianti Piana di Gioia Tauro, Italia

– VIO.ME, fabbrica recuperata, Salonicco, Grecia

– Assemblea generale ‘Encuentro Sudamericano La Economía de los Trabajadores’ c/o Textiles Pigué, Buenos Aires, Argentina

– Gilbert Achcar, SOAS, Università di Londra, Gran Bretagna

– Giso Amendola, Università di Salerno, Italia

– Bruno Arpaia, scrittore, Milano, Italia

– Cinzia Arruzza, The New School, New York, Usa

– Dario Azzellini, Workerscontrol.net e Università di Linz, Austria

– Walden Bello, Focus on the Global South, Bangkok, Thailandia

– Johanna Brenner, Università di Portland, Usa

– Pino Cacucci, scrittore, Bologna, Italia

– Salvatore Cannavò, giornalista, Roma, Italia

– Vivek Chibber, New York University, New York, USA

– Simon Chritcley, New School for Social Research, New York, Usa

– Antonio Conti, Rete ONU-operatori nazionali usato, Roma, Italia

– Elvira Corona, giornalista, autrice di ‘Lavorare senza padroni’, Cagliari, Italia

– Edenise Da Silva Antas, Università di Serra dos Orgaos, Brasil

– Erri De Luca, scrittore, Roma, Italia

– Nicoletta Dosio, Movimento No Tav, Valsusa, Italia

– Valerio Evangelisti, scrittore, Bologna, Italia

– Sara Farris, Goldsmiths, Università di Londra, Gran Bretagna

– Angelo Ferracuti, scrittore, Fermo, Italia

– Nancy Fraser, New School for Social Research, New York, Us

a

– Andrea Fumagalli, Università di Pavia, Italia

– Mabel Grimberg, Directora Instituto Ciencias Antropologicas, Università di Buenos Aires, Argentin

a

– Nancy Holmstrom, Rutgers University, Newark N.J., Usa

– Statis Kouvelakis, Kings College, Londra, Gran Bretagna

– Michael Lowy, saggista, Università Paris V.ème e CNRS, Parigi, Francia

– Aldo Marchetti, sociologo e autore di ‘Fabbriche aperte’, Milano, Italia

– Ana Marssani, Università della Repubblica, Uruguay

– Sandro Mezzadra, Università di Bologna, Italia

– Antonio Montefusco, Università Heinrich-Heine, Düsseldorf, Germania

– Toni Negri, già Università di Padova, Italia

– Florencia Partenio, Carrera de Relaciones del Trabajo, Univ. Naz. A.Jauretche, Argentina

– Charles Post, professore al CUNY, New York, Usa

– Alberto Prunetti, scrittore, Piombino, Italia

– Gabriele Polo, giornalista, Roma, Italia

– Re:Common, sottrarre risorse naturali a finanza e mercato, Roma, Italia

– Anabel Rieiro, Università della Repubblica, Uruguay

– Pierre Rousset, Europe solidaire sans frontières, Parigi, Francia

– Sally Rousset, Babaylan-Femmes philippines en France, Parigi, Francia

– Catherine Samary, economista e militante altermondialista, Parigi, Francia

– Heike Schaumberg, Università di Manchester, Gran Bretagna

– Marina Sitrin, City University, New York, Usa

– Richard Smith, saggista, New York, Usa

– Cecilia Strada, presidente di Emergency, Milano, Italia

– Peter D. Thomas, Senior Lecturer in Political Philosophy, Brunel University London, Gran Bretagna

– Massimiliano Tomba, Università di Padova, Italia

– Alberto Toscano, Goldsmiths, Università di Londra, Gran Bretagna

– Eric Toussaint, presidente CADTM, Liegi, Belgio

– Massimo Vaggi, avvocato e scrittore, Bologna, Italia

– Eleni Varikas, Università Paris VIII.ème e CNRS, Parigi, Francia

– Guido Viale, giornalista e saggista, Milano, Italia

– Gabriel Videla, geógrafo, Università di Buenos Aires, Argentina

– Wu Ming, collettivo di scrittori, Bologna,Italia

– Alex Zanotelli, missionario comboniano, Napoli, Italia