ROMA
Point Break: giù le mani dalla città solidale
Questa mattina è stato sgomberato da un ingente schieramento di forze dell’ordine Point Break al Pigneto. Un’occupazione nata nel 2009, a cui arrivammo surfando sui nostri book block, per inventare un nuovo welfare laddove le possibilità materiali di vita per giovani, studenti e precari venivano attaccate dentro la crisi. Point Break è stato un prototipo, un’esperienza che ha aperto la strada a tante altre occupazioni di studenti e precari che hanno messo al centro del loro agire politico la risposta dal basso a un welfare insufficiente se non inesistente.
Mentre da mesi occupazioni, associazioni e forze sociali stanno costruendo percorsi condivisi per tutelare e valorizzare la miriade di esperienze che dal basso producono solidarietà e mutualismo a Roma, la Questura decide di attuare una forzatura rinunciando in partenza a qualsiasi forma di mediazione politica. Una scelta di fronte alla quale tutte le istituzioni locali, a cominciare dal Comune di Roma, sono chiamate a prendere una posizione chiara.
Non contenta, la Questura sta anche tentando di criminalizzare l’esperienza di Point Break, dipingendo un laboratorio di welfare e diritti in un covo di spacciatori (in un quartiere per inciso dove la criminalità organizzata gestisce pesanti interessi) e di elementi socialmente pericolosi. Un tentativo di isolamento e criminalizzazione vergognoso a cui chiamiamo tutta la città solidale e democratica a rispondere.
Continueremo a resistere e a liberare spazi, casa occupata dopo casa occupata, spazio sociale dopo spazio sociale, perché la città è di chi la vive: su Roma decide Roma!
“Ci serve una casa per andare in giro per il mondo” e ce la riprenderemo!
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