TERRITORI
Pisa, sgomberata la Limonaia
Questa mattina è stata sgomberata a Pisa la Limonaia – Zona Rosa, uno spazio che era stato chiuso per quattro anni e che da qualche settimana era stato restituito alla città. Indignato l’architetto che ha realizzato lo spazio e gli abitanti della zona. Alle 15 ci sarà un’assemblea pubblica sotto al Comune di Pisa
۰La vergogna di quella Limonaia abbandonata
۰Limonaia – Zona Rosa: welcome!
Questa mattina, alle 7.30, un folto commando di forza pubblica – comprendente varie camionette del reparto celere, vigili del fuoco, membri della Digos, polizia municipale e provinciale, guardia di finanza – ha fatto irruzione nella Limonaia, in vicolo del Ruschi. Questo spazio, che era chiuso e abbandonato da ormai quattro anni, nell’ultimo mese era stato riaperto e restituito alla città, diventando una Zona Rosa, una zona “safe” e femminista, dove avevano già trovato casa i desideri e i bisogni di decine e decine di persone. Dal percorso di attivazione di sportelli legali contro l’obiezione di coscienza e la violenza ostetrica, ai gruppi di autoscienza; dalle domeniche di socialità con gli abitanti del quartiere ai momenti di racconto delle storie di migranti che vivono nei Cie toscani; dalle assemblee cittadine ai dibattiti collettivi sulla violenza, lo sfruttamento, il sessismo.
Tutto questo oggi è stato brutalmente silenziato dall’arroganza di un potere ottuso che ha scelto, in questi anni, di privare la città di questo spazio, ad essa destinato, e non ha voluto alcuna interlocuzione con questa esperienza propulsiva, in queste ultime settimane. Infatti la Provincia, proprietaria dell’immobile, non ha mai voluto interagire in nessun modo con chi stava animando la Limonaia – Zona Rosa, nonostante le numerose sollecitazioni venute da associazioni, gruppi organizzati e semplici cittadini, che hanno immediatamente dimostrato non solo la solidarietà, ma anche l’entusiasmo di tutta la città nei confronti di questa esperienza.
Proprio pochi giorni fa, in una straordinaria giornata di dibattito a cui hanno partecipato decine di organizzazioni ed esperienze di autogestione che rendono vivo il tessuto di questa città, offrendo servizi e spazi di democrazia che le istituzioni non vogliono e non possono garantire, abbiamo posto con forza una domanda: Chi decide? Chi decide sugli spazi, quelli fisici e quelli pubblici, di Pisa? Chi decide sui nostri corpi, sulle nostre vite? In quali poco numerose e incapaci mani è ristretta la decisione su questa città, attraversata e vissuta per lo più da soggetti messi ai margini, esclusi dalla decisione e dalla cittadinanza – studenti, migranti, donne, abitanti dei quartieri?
La Limonaia – Zona Rosa è stato uno spazio pensato affinché nessun*, in questa città, dovesse più sentirsi esclus* dai processi decisionali, affinché nessun* dovesse più sentirsi sol*.
Questo spirito e questo obiettivo non possono essere silenziati con l’ennesima dimostrazione di arroganza di un potere triste e machista, che si nasconde dietro l’uso della forza pubblica perché ha paura di doversi confrontare con il tessuto vivo della città: la Limonaia – Zona rosa non era e non è un problema di ordine pubblico, come nessuna e nessuno di noi è un problema di ordine pubblico. Siamo, semmai, tutt* insieme, la risposta a molti dei problemi che attanagliano le nostre vite precarie, messe in stato di minorità, ridotte all’isolamento. Una risposta alla solitudine, che serpeggia nei palazzi del potere e si riversa sui nostri corpi con tutta la sua arrogante volontà di separarci per indebolirci.
Invitiamo tutte e tutti ad una assemblea pubblica in Logge dei banchi, sotto al Comune di Pisa, oggi alle 15.00: per continuare a non sentirci sol*, per continuare a fare in modo che a decidere siano, davvero, tutte e tutti quell* che amano.
Limonaia – Zona Rosa, di nuovo in cammino.