EUROPA
Parigi: migliaia al corteo del 40 marzo. Scontri avanti per ore
A Parigi sabato 9 aprile c’è stata una mobilitazione enorme, anche se in Italia non ne parla nessuno. Un racconto divertito e divertente della giornata. Che per i manifestanti corrisponde al 40 marzo.
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Per chi non lo sapesse – e ve lo dico, vale la pena saperlo – sabato 9 aprile (il 40 marzo secondo il nuovo calendario rivoluzionario) a Parigi durante e dopo la manifestazione è successo di tutto. Per invogliarvi a leggere questo articolo, ecco una gif esplicativa di quanto si sta per raccontare.
Una grossa manifestazione composta, come al solito, da studenti e sindacati ha attraversato la città da Place de la Republique a Nation: 20mila persone secondo il Ministero dell’Interno, 120mila secondo i sindacati (io avrei detto di più, ma tant’è!). Il corteo è stato grosso, caotico e, soprattutto in testa, abbastanza agguerrito. Durante tutto il percorso ci sono state continue provocazioni della polizia che, per chi non lo sapesse, qui in Francia è particolarmente stronza e odiata anche dal tranquillo pensionato che vive in un attico sugli Champs-Elysées. Quindi, figuriamoci dagli altri. La testa del corteo, composta principalmente da studenti e da attivisti organizzati, in grado di difendere la manifestazione in caso di attacco delle forze dell’ordine, è stata ripetutamente colpita con gas lacrimogeni. Nonostante questi non siano proprio piacevoli da respirare, c’è da dire che non si è mossa di un millimetro.
Arrivati nella piazza finale, Nation, si è assistito a una scena quantomeno bizzarra ma abbastanza divertente: un gruppetto di poliziotti a caso, stava in assetto antisommossa su una collinetta al centro della piazza. Cosa si aspettassero di dover fare lì sinceramente non l’ho capito, fatto sta che un bel po’ di gente, stanca delle provocazioni subite non solo durante la manifestazione del 40 marzo, si è diretta verso le forze dell’ordine, che sono state costrette ad arretrare e scappare. Per non perdervi la scena con tanto di scivolata annessa, e tutto quello che ne è scaturito dopo, andate al minuto 6.40 di questo video.
Gli scontri sono durati quasi un’ora e mezza e la polizia non è mai entrata in piazza – a parte un tentativo di nasse (accerchiamento) verso la fine, che però non è riuscito. Mentre la piazza guardava e incitava i giovanissimi che si lanciavano senza paura contro le forze dell’ordine, decisamente meglio equipaggiate di loro, un elicottero ogni tanto sparava qualche lacrimogeno (oltre ai centinata usati dalla polizia).
Per festeggiare la riuscita della manifestazione, la sera migliaia di persone si sono riunite a Republique. Già subito dopo il corteo un gruppo di 300 persone si è diretto verso Stalingrad, a distruggere le reti piazzate lì dalla polizia per impedire ai rifugiati di accamparsi la notte per dormire. Un’altra parte della piazza, invece, al grido di “Apero chez Valls”, ha provato a dirigersi davvero sotto casa del primo ministro francese Manuel Valls. Purtroppo non ci sono riusciti: sono stati fermati e riempiti di gas lacrimogeni dalla polizia.
Vista la piega divertente presa dalla Nuit Debout, durante la notte un sound techno ha lanciato un’altra manif sauvage che si è trasformata in entusiasti blocchi stradali, andati avanti per almeno un’ora.
In tutto questo, a un certo punto un gruppo di persone ha dato fuoco alle barricate che bloccavano le strade, poi ha preso una macchina del car sharing e ne ha fatto un falò. Ne sono seguiti scontri con le guardie sopraggiunte nel frattempo. Queste hanno iniziato a lanciare lacrimogeni dentro la piazza, mandando nel panico le persone che stavano ballando sotto i sound montati tutt’intorno al monumento. La cosa è durata una mezz’ora, con la polizia che non si è azzardata a entrare dentro Republique, che tra l’altro era ben protetta da altre barricate. Insomma, un sabato notte movimentato che rimarrà negli annali della storia di Parigi.
PS: Stamattina la polizia ha sgomberato la piazza e divelto qualsiasi cosa fosse stata costruita o montata. Non si sa se Place de la Republique sarà di nuovo autorizzata dalla Prefettura, che sta usando come pretesto ciò che è avvenuto sabato per non consentire più alle persone di riunirsi lì. Alle 18 ci sarà, come al solito, una grossa Assemblea Generale (AG) in cui si deciderà come continuare la mobilitazione.
Lunedì 42 marzo 2016. Da Parigi, per ora, è tutto.