EUROPA

Noi, antifascistƏ di tutta la Francia, chiamiamo a costruire un fronte unito di resistenza

«Quando l’estrema destra sale al potere non lo molla più». Traduciamo e pubblichiamo un appello di collettivi e gruppi antifascisti di tutta la Francia che chiamano a organizzarsi oltre l’esito delle elezioni

Il Rassemblement National è ormai alle porte del potere in Francia.


Il processo di normalizzazione di questo partito, la banalizzazione delle sue idee da parte dei media e di parte della classe politica e,in più, le politiche antisociali e razziste di Macron, hanno contribuito ad accelerare un’ascesa al potere iniziata più di 45 anni fa. Questo fenomeno è in gran parte alimentato anche dai partiti politici “tradizionali” che, diventando sempre meno popolari, si sono affidati alla strategia dello “sbarramento repubblicano” per garantirsi l’elezione.

Questa situazione, per quanto preoccupante, non è sorprendente. In primo luogo, perché le idee portate avanti dal Rassemblement National e dai suoi scagnozzi non sono più confinate all’estrema destra. Grazie alla propaganda dei media, che li galvanizzano e demonizzano la sinistra, i temi xenofobi e reazionari abbondano sugli schermi televisivi.

Processo di normalizzazione significa anche integrare concetti razzisti, islamofobici e securitari nei programmi dei partiti dell’ “arco repubblicano”. La legge sull’immigrazione del gennaio 2024, approvata di concerto dall’estrema destra, i partiti di destra e i macronisti, ne è un perfetto esempio. Anche le politiche antisociali messe in atto dai governi che si sono succeduti sono responsabili del crescente successo del Rassemblement National (RN), anche se non c’è nulla di buono da aspettarsi sul fronte sociale dal RN.

I deputati del RN hanno sostenuto i macronisti nel 42% dei voti in Parlamento

Emmanuel Macron non è da meno. Ha dimostrato di essere ideologicamente molto vicino all’estrema destra in numerose occasioni, sostenendo leggi razziste come quella sul “separatismo” nel 2021 o quella sull’immigrazione nel 2024, realizzando operazioni colonialiste: Wuambushu nel 2023 a Mayotte, o più recentemente a Kanaky, o attuando violente riforme sul lavoro e sui sussidi per la disoccupazione, molto spesso passate grazie  all’articolo 49,3 della Costituzione. 

La sua ultima impresa è lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale, che ha portato il Rassemblement National sull’orlo della conquista del governo nazionale, dopo aver vinto le elezioni europee.

Il voto verso il Rassemblement National è spesso percepito come una protesta contro le politiche che in questi anni hanno continuato ad arricchire i ricchi, e con la volontà di rompere con le politiche di Emmanuel Macron e dei precedenti governi liberali. Tuttavia, i deputati del RN hanno sostenuto i macronisti nel 42% dei voti in Parlamento. Simili sulla maggior parte dei punti dei loro programmi, sostengono le stesse riforme antisociali, le stesse politiche di austerità, le stesse discriminazioni contro le minoranze e le fasce più emarginate della popolazione. Votando regolarmente all’unisono, ispirandosi reciprocamente, la linea di demarcazione tra i liberali e l’estrema destra stava già diventando sempre più sottile. L’estrema destra sembrava essere l’ultima carta della borghesia per mantenere in piedi il sistema dominante, grazie al vecchio adagio “divide et impera”.

Non è corretto affermare che questo voto sia motivato solo dall’opposizione alle politiche in atto. Il RN ha anche contribuito a normalizzare il razzismo vero e proprio in Francia. La maggior parte delle persone vota per il RN principalmente per razzismo. Che questo razzismo sia il risultato di una disinformazione orchestrata o che esista già, votare per il RN o per Reconquête! equivale a sostenere dei partiti razzisti.

Sulla sua scia, una moltitudine di gruppi ultraviolenti

Perché non dimentichiamo che il fascismo quasi al potere è l’ispirazione ideologica del RN. Dare le chiavi del potere e delle istituzioni a un partito fondato da ex nazisti rappresenta una minaccia per tutt-i-e: innanzitutto per le minoranze oppresse apertamente prese di mira dall’estrema destra, per le quali la repressione – già presente – prenderebbe una piega ancora più violenta, ma anche per  i e le sindacaliste gli e le attiviste politiche, ambientaliste, femministe e delle associazioni. 

Vale la pena di ricordare che il “repubblicano” e “presentabile” RN ha schierato una serie di candidati antisemiti, islamofobici e suprematisti bianchi, i cui commenti razzisti e le cui foto denigratorie sono stati resi pubblici negli ultimi giorni. Sta inoltre trascinando sulla sua scia una moltitudine di gruppi ultraviolenti, talvolta terroristici, che, galvanizzati da una vittoria elettorale, ne approfitterebbero per diffondere impunemente la loro violenza. Scriviamo al condizionale, ma i risultati delle elezioni europee hanno già creato grande disinvoltura tra gli attivisti di estrema destra, che, ad esempio, sono andati a festeggiare la vittoria di Bardella aggredendo un uomo perché gay. Anche le intimidazioni transfobiche sono aumentate, sia su internet che per strada.

I regimi fascisti sono caratterizzati da un rapido e inesorabile consolidamento del potere, con la soppressione delle istituzioni “democratiche”, il controllo dei media e l’uso della violenza per eliminare ogni opposizione. Un modello politico che assomiglia molto a quello che stiamo vivendo, ma che diventerebbe ancora più marcato con la loro ascesa al potere. Impadronendosi di tutte le funzioni dello Stato, che negli ultimi anni gli sono già sono aperte, i fascisti potrebbero neutralizzare qualsiasi potere di controllo e bilanciamento del nostro sistema democratico.

Alla vigilia del secondo turno delle elezioni parlamentari, è chiaro che non tutto si ridurrà alle urne, perché l’estrema destra è già presente e lo sarà anche dopo le elezioni, qualunque sia il risultato. Il successo del Front Populaire nel 1936 ci insegna che questa vittoria non sarebbe stata possibile senza la formazione di un fronte antifascista, presente al di fuori degli organi parlamentari, basato su movimenti e organizzazioni di massa e che riusciva a unire tutte le forze che lavorano per l’emancipazione collettiva.

Quando l’estrema destra arriva al potere, non lo molla più

La cosa più urgente in questo momento è impedire che l’estrema destra vada al potere. Questo scenario sarebbe catastrofico: deve essere preso in seria considerazione e i nostri preparativi devono essere commisurati al pericolo. È per tutte queste ragioni che noi, antifascist-i-e di tutta la Francia, chiamiamo oggi a costruire un fronte unito di resistenza. Non dobbiamo permettere all’estrema destra, già fin troppo presente nella società francese, di prendere il potere. Perché quando l’estrema destra arriva al potere, non lo molla più.

I gruppi antifascisti di cui facciamo parte sono impegnati a contrastare l’estrema destra e a lottare per una società diversa di cui i pilastri siano la solidarietà, l’anticapitalismo, la lotta contro ogni forma di segregazione e la giustizia sociale. Ci battiamo su più fronti: nelle organizzazioni, nelle strade e, naturalmente, sul piano ideologico. La lotta antifascista si oppone sia al capitalismo che allo Stato, perché sono complici e forza motrice di questi movimenti reazionari, sia ai gruppi che ai partiti di estrema destra, sempre più attivi in Francia come nel resto del mondo.

D’altra parte, è importante chiarire che non abbiamo alcuna pretesa di egemonia su ciò che potrebbe essere la lotta antifascista. Questa è una questione di tutt-i-e, i nostri gruppi, le risposte e gli strumenti e le strutturazioni fanno parte di una “cassetta degli attrezzi di lotta” che ne comprende molti altri. E va ben oltre il mondo militante: l’intero proletariato e tutto il popolo è minacciato, soprattutto le minoranze che sono i primi bersagli, siano esse persone razzializzate, membri della comunità LGBTQIA+, abitanti dei territori coloniali francesi o lavoratori e lavoratrici. 

In una società dilaniata da sconvolgimenti sociali e crescenti divisioni, è dovere di tutt-i-e restare unit-i-e e ricordare i nostri interessi comuni. Perché il fascismo, anche se non è solo questo, è lo strumento della classe dominante: ci separa per meglio schiacciarci.

Dalle campagne ai quartieri deliberatamente abbandonati dallo Stato, dalla Francia metropolitana ai territori coloniali, gli oppressori sono gli stessi!

Il fascismo è nemico di tutt-i-e e affare di tutt-i-e.

Perciò lo diciamo qui: abbasso l’unità nazionale, viva l’unità popolare e morte al fascismo, qualunque forma esso assuma!

Firme
• Comité Antifasciste de Saint-Étienne
• Action Antifasciste Charente-Maritime
• Action Antifasciste Grenoble
• Action Antifasciste Deux-Sèvres
• Action Antifasciste Paris-Banlieue
• Action Antifasciste Pau
• Action Antifasciste Strasbourg
• Action Antifasciste Tolosa
• Action Antifasciste Yvelines
• Action Antifasciste 77
• Antifa Social Club Marseille
• Bloc Antifasciste Nancy
• Collectif Antifasciste Orléans
• Collectif Antifasciste Picardie
• Collectif Antifasciste Tourangeau
• Collectif Paris Queer Antifa
• Collectif de Vigilance Antifasciste 22
• Collectif Populaire Contre l’Extrême droite Toulouse
• Groupe Antifasciste Castres et Environs
• Groupe de Résistance Antifasciste Essonne
• Gwened Antifa Pays Vannetais
• Haro Rouen et Alentours
• La Bande Noire Dijon
• La Grenade
• La Horde
• L’offensive Lille
• Réseau Antifasciste Haute-Loire
• La Jeune Garde Antifasciste
• Metz Antifasciste
• Mouvement Indépendant de Riposte Antifasciste
• Offensive Antifasciste Bordeau
• Section Antifasciste Montreuil Bagnolet et Alentours
• Solidarité Autodéfense Populaire Dijon
• Action Collective Antifasciste Valence

Traduzione di Dinamo Press

Testo Originale pubblicato su Basta!

Immagine di copertina di Jeanne Menjoulet via Flickr – Pride Paris giugno 2024

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