EUROPA
Libertà per le persone arrestate a Calais
La grande manifestazione contro le frontiere e per la libertà di movimento si è conclusa con 35 arresti. I comunicati di solidarietà che arrivano dalla Francia.
Comunicato del coordinamento unitario organizzatore della manifestazione del 23 gennaio
A seguito della manifestazione per l’apertura delle frontiere di sabato 23 gennaio a Calais e all’occupazione di un traghetto, la polizia ha proceduto a 15 arresti. Otto persone sono giudicate questo lunedì al tribunale di Boulogne sur mer per l’occupazione della nave e rischiano fino a 6 mesi di prigione e una multa, un presidio è previsto davanti al tribunale alle 13.30. Tre militanti italiane si trovano in centro di detenzione amministrativa con l’obbligo di lasciare il territorio francese.
Sabato 23 gennaio 3mila migranti, rifugiati della Jungle, rifugiati e sans-papiers di Parigi, Marsiglia, Lille e altrove, attivisti/e dei movimenti di solidarietà di Calais, della regione e di altre città, militanti arrivati dalla Gran Bretagna, dal Belgio e dalla Germania hanno manifestato a Calais.
E stata la più grande manifestazione di questo tipo che si sia tenuta a Calais mentre nelle stesse ore, altre manifestazioni analoghe si tenevano a Evros, alla frontiera fra Grecia e Turchia, e a Lampedusa.
Nonostante le provocazioni, minime, dell’estrema destra, la manifestazione ha mostrato il volto della determinazione e della solidarietà.
La fiducia trasmessa da questo splendido corteo ha portato alcune centinaia di migranti a decidere di prendersi ciò che legittimamente rivendicano: la loro libertà di circolazione. Al termine del corteo, oltrepassando le forze di polizia, hanno proseguito a manifestare fino al porto, per tentare di imbarcarsi su una nave. Diverse decine sono effettivamente riuscite ad accedere ad un traghetto ormeggiato al porto.
A seguito di questa azione la polizia ha arrestato almeno 11 solidali europei e 24 migranti.
La manifestazione di sabato ha dimostrato che la solidarietà è un progetto di società proiettata verso il futuro, ben oltre le politiche attuali che fanno di Calais una città sinistra e circondata di filo spinato.
Pretendiamo perciò la liberazione immediata di tutt* i/le manifestanti arrestat*, a prescindere dal loro status o nazionalità e il ritiro di tutte le accuse.
Gli organizzatori unitari della manifestazione. Primi firmatari: ATMF, CNT-RP, CISPM, CSP 75, Droits Devant !!!, NPA
Fonte: paris-luttes.info
Comunicato di Calais Migrant Solidarity a seguito della manifestazione del 23 gennaio 2015
Occupazione della Spirit of Britain
Questo 23 gennaio, una manifestazione di solidarietà con i rifugiati che vivono nella Jungle ha riunito un considerevole numero di persone a Calais a seguito. L’appello era stato lanciato da gruppi esterni a Calais, principalmente il CISPM (Coalizione Internazionale Sans-Papiers e Migranti), l’ATFM (Associazione dei Lavoratori Magrebini Francesi) e da un gran numero di altre organizzazioni solidali. I manifestanti sono giunti da tutta la Francia ma anche da Germania, Belgio, Paesi Bassi e Gran Bretagna.
Il presidio inizia alle 14 all’ingresso della Jungle e si dirige verso il centro della città. Ai solidali si uniscono, lungo tutta la manifestazione, degli abitanti della Jungle: afghani, sudanesi, kurdi, siriani e persone di altri paesi. Il dispiegamento di forze di polizia è massiccio, con almeno una compagnia di CRS in tenuta anti-sommossa e fornita di barriere e un idrante.
Il corteo si scontra con qualche residente di Calais appartenente a gruppi fascisti. Uno di questi, dopo aver provocato i manifestanti ed essersi ritrovato davanti ad un folto gruppo di persone sulla soglia della sua abitazione, estrae un fucile e lo punta contro la folla. Dopo un lancio di oggetti verso il giardino di questo buffone, il corteo si riunisce e prosegue, lasciandosi dietro qualche graffito sul percorso.
La manifestazione, che conta oltre 2mila partecipanti, arriva intorno alle 16 a place d’Armes, dove si susseguono interventi dei vari partecipanti e la statua di DeGaule viene ridipinta (Nique la France!). Un gruppo di abitanti della Jungle allora tenta di mobilitare la folla e spinge per proseguire verso il porto. Il gruppo riesce quindi a rompere il cordone dei CRS e avanza rapidamente. Più di mille persone si avvicinano alla zona del porto passando attraverso le barriere di sicurezza, di fianco alla polizia ormai decisamente sopraffatta. Circa 500 persone riescono quindi a entrare nella zona di imbarco, mentre gli altri sono rapidamente respinti dal lancio di flashballs e lacrimogeni sparati in direzione del varco aperto nelle recinzioni.
Questo stesso gruppo corre verso il traghetto “The Spirit of Britain” e inizia ad arrampicarsi sulla nave. Gli addetti del porto e la Polizia di frontiera sopraggiungono rapidamente ma si mantengono a distanza. Mentre più di 50 persone occupano la nave, un lavoratore della stessa inizia a annaffiare le persone con una potente getto d’acqua, cosa che continuerà fino alla fine dell’occupazione.
Poco dopo, il gruppo rimasto davanti alla nave comincia a muoversi dentro all’area del porto ed è rapidamente caricato da un ingente dispiegamento di CRS. Una volta che i manifestanti sono stati allontanati dal porto la polizia locale continua ad inseguirli a colpi di manganelli e lacrimogeni fino alla Jungle.
C’è voluto fino alle 20.30 perchè i CRS riuscissero ad evacuare la nave, arrestando alcune persone e obbligandone altre a tornare alla Jungle. Al momento, 3 italiane sono detenute al CRA [Centro di detenzione amministrativa] di Lille con un OQTF [Obbligo di lasciare il territorio francese], 4 persone sono state rilasciate senza capi d’imputazione dopo 24h di fermo e circa 100 sans-papiers avrebbero passato la notte al CRA di Coquelles e sono stati a poco a poco rilasciati; altre 8 persone che erano in stato di fermo compariranno lunedi alle 14 davanti al tribunale di Boulogne sur mer, dove saranno giudicate per direttissima.
Come d’abitudine, le autorità e i media sia inglesi che francesi tentano di minare la legittimità di queste azioni attribuendole al “gruppo anarchico No Borders”. E’ in effetti più facile sostenere l’immagine razzista dei poveri rifugiati, incapaci di organizzarsi e rivendicare qualsiasi cosa e attribuire tutte le azioni organizzate agli Europei. Beh, no. La realtà è tutt’altra: migliaia di persone sono bloccate ad una frontiera, più violenta che mai, e sono costrette ad organizzarsi contro di essa e si, Calais Migrant Solidarity sosterrà sempre tutti coloro che esprimono la volontà di battersi per la loro libertà e contro il trattamento che sono costretti a subire dall’Europa. Il trattamento mediatico profondamente razzista delle azioni che le persone sans-papiers mettono in atto fa parte a tutti gli effetti di ciò che intendiamo combattere.
Cosi, in solidarietà con tutte le persone criminalizzare dal regime delle frontiere e in sostegno all’azione che si è svolta sabato, facciamo appello ad essere numerosi davanti al Tribunale di Boulogne sur mer alle 13.30.
Calais Migrant Solidarity
Fonte: calaismigrantsolidarity
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