ROMA
La strana idea della rigenerazione urbana di Marino
Patrimonio a costo zero da Roma Capitale al Ministero degli Interni per fare delle caserme in dismissione presidi per la sicurezza della città. Nessun processo di partecipazione e nessuna risposta ai bisogni della città, a cominciare dall’abitare.
Succede a Roma dove il sindaco Marino inaugura una nuova proposta: la mezzadria urbana. Lui ci mette il patrimonio edilizio in disuso: le scuole che oggi, dopo gli accorpamenti della riforma Gelmini, il maestro unico e il killeraggio del tempo pieno, avanzano. Loro, poliziotti e carabinieri, il proprio lavoro. Tutto a saldo zero quando, con la chiusura del bilancio dopo le elezioni, salirà la tassazione per i servizi comunali indivisibili: quelli che definiscono la qualità della vita urbana. Il Sindaco offre ad Alfano la sua “pensata al tempo della spending review”. Lui ci mette metri quadri, stanze e mura, frutto del censimento fatto con il vicesindaco. Lo fa gratis. Il ministro ringrazia con: uomini,reparti, blindati. Tutto in nome della sicurezza della città. E’questa la sua idea di “rigenerazione urbana”? Forse qualcuno, guardando le carte e aiutandolo nel censimento, potrebbe ricordare al Sindaco che da molti anni esiste una legge della Regione Lazio per l’autorecupero a fini abitativi di edifici scolastici dismessi. Basta andare sul sito del comune per vedere anche quali risultati la legge fin qui abbia prodotto. Ma basterebbe affacciarsi dal suo studio per vedere che forse quei metri quadri, quelle stanze, quelle mura potrebbero iniziare ad accogliere i tanti a cui il diritto all’abitare è negato. Sindaco e giunta sono davvero convinti che la sicurezza nelle città sia rappresentata d’avere a portata di mano poliziotti e manette?