MONDO
La Carovana internazionale entra a Cizre e Dyarbakir
Reportage dalle città di Cizre e Dyarbakir, pesantemente sotto attacco dell’esercito turco fino a due giorni fa. Gli attivisti della Carovana sono stati tra i primi in assoluto ad entrare a Cizre dopo l’attacco militare.
Leggi i report multimediali giorno per giorno della Carovana internazionale.
Qui tutti i contributi multimediali: il report della prima giornata al campo profughi di Suruc, il report della seconda giornata con i rappresentanti del cantone di Kobane e il report della terza giornata al confine turco-siriano.
Leggi anche l’appello della Carovana.
Negli ultimi dieci giorni Cizre, dopo la guerra totale dichiarata da Erdogan lo scorso 24 luglio, ha deciso di dichiarare l’autogoverno sul modello di Kobane e dei cantoni ribelli del Rojava. Per questo motivo Cizre ha subito un blocco totale, le è stato negato accesso all’acqua, all’elettricità ed ogni possibilità di movimento. Tanks hanno circondato la città ed i cecchini hanno sparato alla testa di chiunque provasse ad uscire di casa. Alle ambulanze non è stato permesso di raggiungere i feriti ed ai familiari di seppellire i propri cari. Inoltre sono stati oltre trenta i morti in questo assedio, tutti civili.
Gli attivisti della Carovana hanno partecipato oggi, poche ore dopo la fine del coprifuoco e dell’assedio militare, al corteo di commemorazione delle vittime, terminato davanti al municipio, e in seguito hanno visitato il quartiere in cui si trova la sede dell’HDP. In quesata area hanno avuto luogo gli scontri piu violenti, infatti l’attacco dell’esercito turco è stato portato avanti con più forza proprio in queste zone.
Dalle testimonianze emerge come gli abitanti del quartiere e i militanti del partito siano stati attaccati dai cecchini (infatti tutti i morti di questi dieci giorni sono stati colpiti da priettili alla testa) che sparavano dai tetti delle case vicine, postazioni che bloccavano entrambi gli accessi alla strada. I militari turchi hanno attaccato dai due lati contemporaneamente, per poi aprire il fuoco coi mortai sulle case ed infine attaccare con i carri armati. Questi attacchi sono avvenuti contro i civili perchè, a differenza di Kobane, difesa dalle milizie popolari, qui a Cizre la resistenza è stata portata avanti a livello popolare dai civili del quartiere, che hanno difeso la propria libertà strada per strada, costruendo barricate con sacchi di sabbia e utilizzando molotov.
“”Documentiamo e denunciamo inoltre il fatto che, come i testimoni ci confermano e le foto documentano, contro i civili sono stati usati mitragliatori, mortai, addirittura bazooka RPG” dicono gli attivisti da Cizre. La città cerca oggi, dopo la fine dell’assedio militare, di tornare alla normalità, anche se molti quartieri sono quasi interamente distrutti, in molte zone non vi è nessun negozio aperto e le case si trovano in gran parte uno stato disastroso in gran parte demolite dai mortai.
Le foto delle barricate e dei bombardamenti sugli edifici civili:
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La diretta, le info e le foto della giornata:
Ascolta l’intervista a Luca della Carovana Kobane a cura di Radio Onda D’Urto
Ore 14 – Gli attivisti si muovono per la città assieme ai movimenti e alle istituzioni dell’autogoverno locale per testimoniare con materiale fotografico e video le devastazioni e l’orrore del massacro compiuto dall’esercito turco. A breve altre foto e video da Cizre.
Ore 13 – Si parte in corteo: in marcia con le famiglie delle vittime,per ricordarle e denunciatre le vuiolenze del governo e dell’esercito turco. Il corteo arriva in Municipio dove una delegazione viene ricevuta, assieme agli attivisti internazionali della Carovana, che intervengono dal palco portando la solidarietà dei movimenti europei.
Foto del corteo:
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Ore 12.30 – Continua l’incontro, testimonianze dolorose sul massacro di Cizre. “Una madre ha messo il cadavere di sua figlia in un frigorifero, per evitare che si decomponesse. I cadaveri di un bambino di 35 gg e di una ragazza di 18 anni sono dovuti rimanere in una moschea a decomporsi. Il sindaco di Cizre è stato rimosso dall’incarico dopo aver denunciato le atrocità del governo” raccontano gli abitanti alla #carovanakobane.
Ore 12.15 – Incontro con i membri di HDP che accolgono gli attivisti. “Grazie per essere qui. raccontate ciò che ha subito questa città durante l’assedio. L’opeazione militare a Cizre ha coinvolto oltre cento blindati e le forze speciali. Ci hanno attaccato come fossimo Daesh. “Tutte le vittime sono state colpite alla testa. Chi veniva ferito non poteva accedere a ospedali. Niente acqua nè corrente”. Continuano dicendo che il “Governo sostiene che le vittime fossero guerriglieri, ma erano tutti civili. Anche bambini”
Ore 12 – Arrivo a Diyarbakir. ntanto il secondo gruppo della #CarovanaKobane ha appena raggiunto #Diyarbakır, scenario di violenti scontri tra polizia turca e curdi.
Ore 12 – Siamo ora nella sede dell’Hdp e Bdp. I compagni curdi ci accolgono con un applauso.
Ore 11.15 – La carovana si inoltra nella città: Cizre cerca di tornare alla normalità, ma le strade sono ancora presidiate dai mezzi blindati.
Ore 11 – Arrivo a Cizre. La #carovanakobane è arrivata a Cizre, roccaforte della resistenza curda in Turchia
Ore 10.45 – Si riparte. La delegazione per #Cizre che era stata fermata ad un controllo di polizia viene lasciata andare. Controllo documenti superato. Proseguiamo.
Ore 10.30 – Posti di blocco. Pullman verso Cizre fermato ad un posto di blocco. Controllo documenti in corso.️
Ore 5 – Si parte. La delegazione di @DinamoPress in viaggio verso #Cizre con la #Carovanakobane.