PRECARIETÀ
Giù le mani dai fondi strutturali europei
Giovedì 20 marzo ore 17.00 Assemblea pubblica alle Officine Zero (via Partini, Casalbertone), verso il corteo e lo sciopero regionale di venerdì 28 marzo che arriverà sotto le finestre della Regione Lazio.
Da anni ci ripetono che non ci sono risorse per affrontare i problemi reali. Non ci sono fondi per salvare i posti di lavoro, per rilanciare i servizi, per curare l’ambiente, per pagare le pensioni, per il reddito minimo, per le case popolari, per la scuola pubblica, per gli asili nido, per la cultura, per la ricerca.
Ma per il periodo 2014-2020 la Regione Lazio ed il Comune di Roma disporranno rispettivamente di 1,077 mld e 3 mld di Fondi Europei ai quali andranno aggiunte le centinaia di milioni destinati per le aree metropolitane e tutti quelli che sono stati incapaci di spendere nel periodo appena concluso e che ancora sono disponibili. Questi Fondi devono essere messi a disposizione delle tante necessità collettive che caratterizzano i nostri territori poiché è inaccettabile che ancora una volta possano essere dilapidati in clientele o regalie alle imprese che non producono occupazione.
Ad oggi, l’amministrazione regionale si è dimostrata sorda alla richiesta di partecipazione che viene dal basso e che costituisce un diritto di tutte le organizzazioni sociali a discutere le priorità di investimento e la gestione trasparente di tali Fondi. Il potere decisionale rimane saldamente nelle mani dei soliti noti, mentre il resto della cittadinanza è tenuto all’oscuro. Una vera oligarchia politico-istituzionale si è andata consolidando sulla questione fondi comunitari che nella cronicizzata corruzione ed inefficienza si è resa colpevole anche della gravissima incapacità di gestione di quei denari che negli anni sono tornati a Bruxelles perché non spesi. La stessa Corte dei Conti recita nel suo recentissimo rapporto “anche nel 2013 abbiamo rinunciato a 5,7 miliardi di euro”, ovvero abbiamo dato al bilancio comunitario quasi 6 miliardi di euro in più di quanto non siamo riusciti ad utilizzare. Ora è arrivato il momento di invertire la rotta.
Vogliamo promuovere una grande mobilitazione regionale che metta al primo punto la necessità di aprire le porte dell’amministrazione regionale alla discussione trasparente sulla programmazione dell’uso di tali Fondi. E vogliamo che occupazione, reddito, rilancio dei servizi pubblici, salvaguardia dell’ambiente, diritto all’abitare siano le priorità dell’agenda in tema di fondi comunitari 2014-2020.
La priorità dell’occupazione, oltre alla costruzione di nuovi posti di lavoro deve necessariamente tradursi in stabilizzazione dei tanti precari e degli LSU da parte di strutture pubbliche in funzione delle grandi necessità collettive (dissesto idrogeologico, patrimonio edilizio, ricerca pubblica, servizi per l’infanzia, salute e istruzione pubblica, trasporti collettivi, raccolta differenziata). La priorità del reddito altro non è che l’allocazione di risorse economiche sulla legge sul reddito vigente nel Lazio.
Quando parliamo di servizi pubblici ci riferiamo alla necessità di fermare le privatizzazioni, aiutando la ripresa delle aziende pubbliche. Quando parliamo di ambiente ci riferiamo alla necessità di intervenire sulla prevenzione dei rischi e sul risanamento delle zone arretrate o dei quartieri più degradati. Quando parliamo di diritto all’abitare pensiamo alla necessità di dare seguito alla recente delibera sul riuso del patrimonio inutilizzato per far fronte al disagio abitativo.
Queste richieste costituiscono la piattaforma di lotta sulla quale chiamiamo la cittadinanza all’assedio della regione. Il nostro territorio e noi stessi siamo allo stremo, o cedono la borsa che poi è la nostra borsa, oppure per noi si pone la condanna quotidiana alla sopravvivenza tra vecchi e nuovi poveri.
Unione sindacale di base, Cinecittà bene comune, Comitato risanamento ambientale, Stop I 60, Comitato Tor Bella Monaca, Movimenti contro la precarietà e l’austerity, Consulta di quartiere Casal Bertone, SCuP!, Ass. Radici, Camere del lavoro autonomo e precario, Consiglio metropolitano, Asia-Usb, Comitato no corridoio Roma-Latina, No-bretella Cisterna ValMontone, Comitato pendolari Roma-Nettuno, Comitato Malagrotta