ROMA

Che sCOOP!

SCuP manifesta sotto la sede della Società Cooperativa UNIECO

SCUP é un centro di sport e cultura popolare sorto dall’occupazione di uno spazio abbandonato che era pubblico.

Lo stabile tramite un fondo immobiliare ( FIP) è stato venduto ad una società immobiliare la F&F immobiliare. Una vicenda dubbia. La società è di proprietà di due anziani signori, è stata costituita pochi mesi di acquistare l’immagine, è inattiva, e ha un capitale sociale di 10.000 euro e circa 5 milioni di debito ( il costo dell’immobile). Evidentemente un prestanome. Oggi la F&F immobiliare convoca SCUP in tribunale. Ma Scup ha deciso di venire qui, in via principe Amedeo, sotto la sede della Unieco, che è la vera proprietaria dello stabile.

La Unieco, una società cooperativa del gruppo Legacoop ed è una dei più grandi appaltatori italiani.

La Unieco fa parte della Storia del Mutualismo e della cooperazione italiana che molto importante è stata per costruire il welfare nel nostro Paese. Spiace che abbia partecipato alla svendita del patrimonio pubblico e ad una operazione finanziaria. SCUP, invece, in tempi di crisi riprende lo spirito iniziale della cooperazione e del mutualismo e offre servizi al quartiere e mutualismo.

Chiediamo alla Unieco di trattare con gli istruttori e operatori della cultura di Scup e con il quartiere S.giovanni, e di farlo senza ” la pistola sul tavolo” cioè una azione giudiziaria. È chiediamo che Via Nola torni pubblica per fornire welfare.

Il volantino distribuito questa mattina

Care cittadine e cari cittadini, vogliamo raccontarvi una storia. Si tratta di quella di un’anziana signora, Fiorella Pagliuca, la cui vita qualche tempo fa ha subito una drammatica svolta. Non sappiamo esattamente quali fossero le abitudini di questa anziana pensionata prima del fatidico anno, il ****; ci piace immaginarla insieme a suo marito, Fernando Morelli, magari contornata di nipoti e dedita a tempo pieno alle numerose e gratificanti attività di una qualsiasi nonna. Questo quadruccio viene però sporcato da una firma, apposta dalla sig.ra Pagliuca su un contratto che la vedeva fondare, insieme a suo marito, la F&F Immobiliare, s.r.l. a capitale sociale di 10.000€, con il solo scopo di acquistare uno stabile da 5mln di euro. Si tratta della ex-Motorizzazione Civile di via Nola 5 (San Giovanni), immobile pubblico afferente al Ministero dei Trasporti, trasferito nel 2004 dal governo Berlusconi in un fondo immobiliare che lo ha a sua volta ceduto alla F&F. Un edificio pubblico che diventa privato. La povera signora Pagliuca, però, non poteva immaginare che un gruppo di giovani precari e disoccupati si sarebbero opposti a questa manovra occupando lo stabile, abbandonato da 8 anni, per strapparlo al degrado e restituirlo al quartiere, trasformandolo in un centro poli-funzionale di sport e cultura popolare, con una palestra, una biblioteca, un’osteria, una web radio, una scuola popolare, uno spazio bimbi e uno sportello di ascolto psicologico. Molteplici progetti il cui filo conduttore è quello di restituire al quartiere quei pezzi di welfare che gli erano stati sottratti da anni di politiche di austerità: era nato Scup, uno spazio aperto alle contaminazione e le iniziative di tutti, che rompendo con le politiche di dismissione del pubblico in favore del privato – che in Italia sono la regola – ha indicato una via d’uscita possibile dalla crisi che passa per la riappropriazione degli spazi destinati alla speculazione – perché di speculazione si tratta.

La F&F immobiliare non è altro che una scatola vuota e la sig.ra Pagliuca, anziché un’intraprendente imprenditrice, una semplice prestanome per uno dei colossi italiani nel campo delle grandi opere (autostrade, linee ferroviarie etc.): la Società Cooperativa UNIECO, una di quelle “cooperative rosse” nate agli inizi del ‘900 in nome del mutualismo e oggi smarrite nei meccanismi loschi e competitivi del mercato. È per questo che oggi siamo qui, di fronte alla sede dei veri proprietari che per i propri interessi privati, o meglio privanti, vorrebbero escludere lo stabile di via Nola da un legittimo uso pubblico. Portiamo ai loro occhi non una semplice voce di protesta, ma la messa in atto di un nuovo modello di welfare che non si basa su logiche di profitto, ma sulla COOPerazione e quel “Fare insieme” di cui la UNIECO fa il proprio slogan. Siamo sport e cultura popolare che crede nel mutualismo, quello vero, che parte dal basso, aperto e autogestito, e lo sa mettere in pratica. Siamo qui, anziché nell’aula di tribunale in cui ci voleva oggi la sig.ra Pagliuca, perché non ci interessa interloquire con scatole vuote; perché crediamo che una faccenda che riguarda il pubblico vada gestita in modo trasparente.

Vi abbiamo sCOOPerti!

SCuP-Sport e Cultura Popolare