ROMA
Buttati fuori di casa, di nuovo
La magistratura ordina, la questura esegue, Marino sta a guardare, Alfano applaude. Di nuovo sgomberate le palazzine occupate di via delle Acacie e all’ex Hertz a causa di un teorema giudiziario che vede indagate 40 persone, tra il Comitato popolare di lotta per la casa e gli attivisti dell’Angelo Mai.
Era già successo il 19 marzo scorso, blindati, polizia e un ordine perentorio: uscite fuori da casa vostra. Continua l’accanimento verso gli abitanti delle due occupazioni abitative coinvolte nell’inchiesta della magistratura che prefigura l’associazione a delinquere per 40 persone, tra occupanti e attivisti. Buttati fuori da casa propria nonostante fosse sia corso una trattativa con il Comune di Roma per trovare una soluzione alternativa. Ma per la magistratura e il pm c’è rischio di inquinamento delle prove da parte degli indagati quindi le occupazioni devono essere sgomberate. Un accanimento giudiziario che ha visto il pm titolare dell’inchiesta fare ricorso contro (l’udienza si terrà il prossimo 28 aprile) la decisione del Gip di non accordare la custodia cauetelare in carcere a quattro indagati e il divieto di dimora a Roma per un’altra decina, e la magistratura dire di no alla richiesta di Roma Capitale di rientrare in possesso dell’Angelo Mai per riaffidarlo agli assegnatari.
Dopo il violento sgombero della Montagnola e le dichiarazioni di Alfano è sempre più chiaro come la gestione dell’ordine pubblico e del conflitto sociale a Roma è stata avocata a se dal Ministero degli Interni e dalla magistratura, nel tentativo di normalizzare la situazione e ristabilire legge e ordine. Intanto gli occupanti denunciano: “non sappiamo che fine faremo, ci dicono solo di stare tranquilli che c’è una soluzione per noi, l’assessore Ozzimo non ci risponde al telefono. Il Comune sapeva tutto ma non ci hanno detto nulla”.