EUROPA
Anche la FIOM aderisce a Blockupy
Anche la FIOM parteciperà alla mobilitazione di Blockupy del 18 e 19 marzo a Francoforte. Di seguito il comunicato ufficiale
Le politiche neoliberiste e di austerity imposte dalla Troika hanno fallito; lontane da aver prodotto dei risultati hanno invece generato una frattura in Europa, e sono tutt’ora causa dei profondi squilibri che si sono radicalizzati tra nord e sud e tra centro e periferia d’Europa.
L’obbiettivo è stato tutelare i soli interessi della speculazione finanziaria che rimpingua se stessa e deprime interi sistemi economici avulsa dalla reale forza lavoro. Tutelare le banche e non le persone ha compromesso le condizioni di vita di interi popoli e mette a repentaglio la tenuta democratica dell’Unione.
La disoccupazione è cresciuta vertiginosamente e in maniera catastrofica tra i giovani; la contrattazione collettiva è stata cancellata; si sono permessi licenziamenti collettivi e smantellate le tutele per i lavoratori; il lavoro che è rimasto si è precarizzato esponendo i lavoratori ad un ricatto continuo a causa del dumping salariale, sociale, sindacale e di diritti operato nei paesi europei.
Le imprese hanno cercato di ottenere il massimo dei profitti possibili contrapponendo la sopravvivenza di un sito a quella dell’altro, mettendo in competizione i lavoratori, socializzando le perdite e distribuendo i profitti ai soli azionisti, come se la redistribuzione delle ricchezze non dovesse più riguardare i lavoratori che contribuiscono a crearle, e come se la possibilità di lavorare, di per se, fosse diventata una forma di salario.
In questo contesto i nazionalismi rischiano di cementarsi, e le derive antidemocratiche sono presenti in molti paesi membri, rafforzando anche l’idea di Europa come fortezza che deve difendersi dai flussi migratori e che ha prodotto politiche di immigrazione, sostanzialmente xenofobe, responsabili delle migliaia di morti nel mediterraneo. E’ necessario adoperare tutte le forze possibili per costruire un’Europa solidale, e battersi per un’alternativa che abbia al centro la giustizia sociale e la democrazia dei popoli. A un mese dalle elezioni greche stiamo assistendo al ricatto che un sistema finanziario impone alle scelte democratiche di un popolo, nel timore che si apra una breccia che possa dimostrare che la costruzione di un’altra Europa è possibile e che questa incrini il diktat che sostiene in alto pochi a discapito di molti.
La FIOM è convinta che un sindacato europeo debba battersi per una cornice comune di diritti e condizioni che eviti la scorciatoia della competizione al ribasso sulle spalle delle persone; crede che sia necessario rimettere in discussione la rigida interpretazione dei trattati, che debba essere rivisto il ruolo della BCE, che debbano essere operate scelte di politica economica espansiva e che queste debbano essere coordinate a livello europeo. Per fare questo, nel rispetto delle reciproche specificità, è anche necessario sostenere le alleanze sociali che s’incontrano a livello europeo nella comune rivendicazione di una vera politica sociale dell’Unione.
Per questo motivo la FIOM aderisce alle due giornate di Francoforte: alla manifestazione europea del 18 marzo organizzata da Blockupy, e all’assemblea del 19 marzo indetta dal coordinamento europeo del Social Strike, con il quale la FIOM è già scesa in piazza il 14 novembre scorso. Queste adesioni hanno l’intento di allargare il dialogo con un sempre maggior numero di soggetti che convergano a livello europeo sui temi del lavoro, della cittadinanza, della sanità, dell’immigrazione e della sostenibilità produttiva; poiché queste sono battaglie transnazionali che hanno bisogno della discussione più aperta possibile tra chi in Europa si batte per chiedere che le priorità delle persone diventino quelle della politica.