La salute al centro (sociale). Apertura di “Ambulanti”
22 Gennaio, Roma, zona Casalbertone. Al centro sociale Strike apre il centro di orientamento sanitario “Ambulanti”.
Dopo l’affollatissima inaugurazione , il 22 Gennaio ha aperto “Ambulanti”, forse il primo centro sanitario in uno spazio occupato a Roma. Inizia la sperimentazione immaginata e costruita da studentesse di Medicina e medici professionisti insieme all’associazione Yo Migro. Un progetto di welfare dal basso che si unisce alla scuola di italiano e allo sportello legale per migranti, già attivi da tempo nel centro sociale.
L’idea viene da lontano, da quando nel 2009 Strike e Yo Migro seguirono la vertenza dei rifugiati afghani della “buca” della Stazione Ostiense. Lì alcune attiviste del centro sociale e volontarie dell’associazione Medu (Medici per i diritti umani) hanno sperimentato quanto la salute fosse uno strumento di relazione con gli stranieri, privati di ogni informazione e diritto. Un lavoro di strada che si è intrecciato nel tempo con la rivendicazione di accoglienza e del riconoscimento dello status giuridico. Non è un caso che proprio Medu abbia fornito il primo livello di fomazione per le studentesse e gli studenti di Medicina e che abbia acompagnato con passione e competenza la lunga genesi del progetto. Si tratta di un progetto complesso e ambizioso, multidisciplinare per natura, in cui la sanità può diventare uno strumento di scambio e conoscenza comune. Oltre le barriere della lingua e della cittadinanza.
Amulanti nasce in un momento particolare. Come abbiamo raccontato diffusamente su Dinamopress in questi giorni a Roma sta crescendo un movimento di lavoratori, studenti e utenti in difesa del servizio sanitario pubblico e di molti ospedali a rischio chiusura a causa dei tagli (al Cto al S. Filippo Neri, fino al Pertini e al Policnico). Per questo il centro di orientamento sanitario vuole essere anche uno strumento di lotta per il riconoscimento della salute come diritto universale, non negoziabile. Come dice Virginia, una delle studentesse di Medicina che abbiamo intervistato, il centro non vuole sostituirsi al servizio pubblico, ma essere strumento di consapevolezza. La nascita di servizi autogestiti in campo sanitario può aiutare a difendere insieme il welfare pubblico. Non è sufficiente, ma è necessario per costruire un welfare comune.
Virginia, studentessa di Medicina
Valentina, di Yo Migro racconta le attività dell’associazione