ROMA

Roma, sgomberato Point Break: occupazione di precari e studenti

Questa mattina a Roma alle ore 7.30 e con un ingente spiegamento di forze dell’ordine è stato sgomberato Point Break, occupazione nata nel 2009 dall’Onda studentesca al Pigneto. Alcuni attivisti e occupanti portati in commissariato, appuntamento nel pomeriggio per organizzare una risposta anche del quartiere.
Conferenza stampa ore 17.30 metro C Pigneto per denuciare lo scempio dello sgombero di oggi. Accorrete!
Articolo multimediale in aggiornamento. Stay tuned…
Comunicato: Sgombero a orologeria dello Studentato Occupato Point Break

L’edificio era in stato di abbandono dagli anni Ottanta, ennesimo luogo in disuso nella città, dove la speculazione edilizia, e gli immobili vuoti sono la normalità, mentre studenti, precari, famiglie non possono permettersi un affitto, tantomeno un mutuo. L’8 luglio del 2009 nasce così Point Break, uno dei primi studentati occupati d’Italia, esperienze che inizieranno a proliferare sempre di più nelle principali città, da Torino a Parma, da Bologna a Napoli, da Palermo a Pisa.

“Ci serve una casa per andare in giro per il mondo”… In Via Fortebraccio 30, nei pressi dell’isola pedonale del Pigneto un quartiere simbolo della gentrification romana, abitato da studenti, precari e migranti costretti a pagare 400, 500 euro o anche di più per una piccola stanza, inizia a prendere vita sette anni fa, questo spazio attraversato da tanti e tante. Lo slogan 50 euro possono bastare per vivere insieme e liberare un posto dal vuoto edilizio. Un progetto di rivendicazione di nuovo welfare dal basso, una risposta alla crisi, all’aumento delle tasse universitarie, una risposta all’Adisu e alle politiche speculative de La Sapienze e delle altre università e alla loro incapacità di rispondere all’esigenze di studenti in sede e fuori sede…Sulla scia del movimento dell’Onda, che, partendo dalle università e dalle scuole, è riuscito a mettere in campo un’opposizione vera alle politiche di dismissione dell’università e della scuola e si è allargato anche alla città.

Point Break è la riappropriazione di uno spazio per farne una sperimentazione nuova, il tentativo di costruire welfare a partire dal basso, mettendo in campo produzione comune di risorse, immaginazione, intelligenza.

Point Break rappresenta uno dei punti più alti dell’Onda, quello della rottura degli schemi che vorrebbero i giovani perennemente ospiti, precari, clandestini. A Point uno sportello contro i distacchi idrici di ACEA ci ricorda anche che le pratiche di mutualismo e difesa di diritti sono una vera e propria battaglia nella città contro tutte le Mafie della Capitale.

Dopo sette anni di vita, di integrazione del quartiere multiculturale, si presenta proprio oggi un vile attacco a orologeria a chi negli anni è riuscito a strappare alla rendita e alla speculazione uno spazio abbandonato per trasformarlo in luogo di desiderio e di autonomia. L’autogestione continua a spaventare, ma nessuno si farà intimorire! #PointBreak è un luogo della città solidale!