PRECARIETÀ
A cosa serve il concorso a cattedra 2016?
I docenti abilitati, gli unici che potranno partecipare, sono già stati selezionati e valutati dal Miur su contenuti identici a quelli previsti dal concorso e hanno alle spalle tanta esperienza di insegnamento.
I 63.712 posti messi a bando escluderanno circa 140mila precari già formati che hanno garantito il regolare svolgimento degli ultimi anni scolastici, che hanno la responsabilità di valutare, di promuovere o bocciare, e che ogni giorno si spendono per fare della scuola pubblica un luogo vivo, di formazione e cultura, di relazioni e progetti.
I criteri di valutazione di titoli e servizio previsti dalle tabelle non restituiscono affatto l’importanza della formazione sul campo, e i programmi da studiare, farraginosi e ambigui, rispecchiano l’incertezza e la superficialità di chi li ha preparati.
Chi non ha un’abilitazione inoltre viene escluso a priori, senza che gli sia data una prospettiva chiara per il futuro. Eppure ogni anno migliaia di docenti non abilitati coprono cattedre vacanti, svolgono le stesse mansioni di chi è di ruolo, servono alla scuola e si costruiscono nel tempo una professionalità lavorando in classe.
Il concorso alimenta il conflitto tra categorie di precari della scuola, già creato da continui cambiamenti nei sistemi di reclutamento. Io sono una #cattivamaestra perché non cado nel tranello della guerra tra poveri: siamo tutti indispensabili alla scuola. Il concorso a cattedra è una farsa. I docenti devono essere assunti per scorrimento delle graduatorie.